Eliminato negli ottavi di Champions dal Milan e confrontato con problemi di salute, il tecnico italiano probabilmente non rinnoverà con gli Spurs
L’eliminazione negli ottavi di finale di Champions League contro il Milan sarà la classica sconfitta di troppo? La gestione di Antonio Conte sulla panchina di un Tottenham privato pure quest’anno della conquista di un trofeo, sembra infatti al capolinea. Se l’1-0 complessivo dopo le sfide di andata e ritorno non è affatto disonorevole di fronte alla compagine campione d’Italia, a insinuare il tarlo di una resa prima del dovuto sono stati il modo nel quale è arrivata l’eliminazione, unito alla mancanza di reazione mostrata nel confronto di ritorno (0-0), nonostante la presenza di un pubblico molto caldo (61’000 spettatori)... «A cosa serve chiudere tra le prime quattro in campionato se poi in Champions League giochiamo così», si è interrogato subito dopo la fine della sfida di mercoledì sera l’ex Spurs Peter Crouch ai microfoni di BT Sports.
Eccezion fatta per un colpo di testa di Harry Kane nei minuti finali della sfida di ritorno, la compagine londinese non è praticamente mai riuscita a costruirsi un’azione pericolosa, ciò che ha fatto svanire anche l’ultima opportunità della stagione per mettere in bacheca un trofeo. Settimana scorsa, infatti, era uscita dalla Coppa d’Inghilterra per mano dello Sheffield United, squadra di alta classifica, ma in Championship (la B inglese), battuta 1-0, per poi essere sconfitta con lo stesso risultato dal Wolverhampton anche in Premier League.
Operato lo scorso 1° febbraio per l’asportazione della cistifellea, Antonio Conte era tornato in panchina proprio in occasione della sfida contro il Milan. Aveva assicurato di essere pieno di energia e di volerla trasmettere ai suoi giocatori, ma a parte un cartellino giallo per proteste, la sua influenza sul match ha lasciato quanto meno a desiderare. Anche le sue dichiarazioni post-partita sono apparse meccaniche… «Ho assunto la guida degli Spurs un anno e due mesi fa e ho sempre ripetuto lo stesso concetto: abbiamo bisogno di tempo e di pazienza. Per il momento non abbiamo fondamenta sufficientemente solide per essere competitivi e vincere trofei», ha ripetuto per l’ennesima volta. Parole che non hanno certo fatto la gioia di una tifoseria in attesa da 15 anni.
E sul tema di un contratto in scadenza, il tecnico italiano non è stato molto più convincente… «Ho un’eccellente intesa con il presidente (Daniel Levy, ndr) e con Fabio Paratici (direttore sportivo, ndr). Il Tottenham sa esattamente come la penso. A fine stagione ci incontreremo e prenderemo una decisione».
Oltre ai problemi di salute, negli ultimi mesi Conte è stato molto toccato dai decessi del suo preparatore fisico di lunga data, Gian Piero Ventrone, di Sinisa Mihajlovic e di Gianluca Vialli.