L’esperienza di Gaetano Berardi al servizio della difesa del Bellinzona. ‘È anche una scelta familiare’.
Il Bellinzona sta affinando le armi in vista della sua prima stagione in Challenge League, in particolare sul mercato. Sono infatti approdati al Comunale Gaetano Berardi, Matteo Tosetti, mentre sono in arrivo anche Rodrigo Pollero e (secondo quanto riporta Ticinonline) Thomas Chacón, entrambi uruguaiani. Ma a spiccare è soprattutto l’arrivo di Berardi dal Sion, terzino di grande esperienza (ha vestito anche le maglie di Brescia, Sampdoria e Leeds, mentre in nazionale si è laureato vicecampione d’Europa U21 nel 2011 e ha vestito una volta la maglia della selezione maggiore), che avrebbe potuto anche ambire a palcoscenici più importanti. «È una scelta anche familiare – spiega il 33enne cresciuto nel Lugano –, che mi permette di stare vicino alla mia famiglia e di tornare in Ticino, dove sono cresciuto e poi anche perché c’è ambizione e un progetto importante, che ha inciso tanto sulla scelta. La decisione l’avevamo già presa a fine stagione, subito dopo l’ultima partita mi ero liberato, senza sapere dove sarei andato a giocare. Ho sempre vissuto in Italia, anche durante le esperienze in Inghilterra e a Sion, adesso ovviamente mi stabilirò in Ticino dove mi raggiungeranno mia moglie e nostro figlio. Qua ci sono anche i miei genitori e mia sorella, sarà bello averli nelle vicinanze, senza dimenticare ovviamente gli amici d’infanzia con cui sono cresciuto».
Questa è tra l’altro una novità per Berardi: «È una cosa bella per me perché non sono mai riuscito a giocare da professionista in Ticino, essendo partito presto, è una grande motivazione per arrivare con positività qua a Bellinzona. Infatti qualche compagno lo conoscevo già di nome, ma nessuno personalmente».
Quella del Bellinzona è dunque stata una scelta facile: «Ho trovato un bell’ambiente, sono stato ben accolto fin dal primo allenamento di lunedì, inoltre c’è stato il finale vincente della scorsa stagione che aiuta sempre a fare gruppo. Poi vedendo anche quella che è l’ambizione del club, vedo già una buona base, e sapendo che arriverà ancora qualche giocatore di ottimo livello, il che mi fa pensare che avremo una squadra molto competitiva. È stato abbastanza veloce e rapido trovare l’accordo, per me è un’occasione ed è stato semplice decidere, ho visto l’interesse del club e mi ha fatto molto piacere. Anche Mister Sesa mi ha fatto un’ottima impressione, si lavora bene e duro è c’è dialogo con i giocatori, questo è anche importante e lo vedo mettersi a disposizione per far sì che il gruppo si amalgami al meglio. Matteo Tosetti inoltre è un elemento importantissimo, l’ho conosciuto a Sion è un ottimo giocatore e una bravissima persona. Penso che sia importante avere un’impronta ticinese, non si sa ancora se sarà un fattore decisivo, ma è sicuramente positivo, garantisce lo spirito d’appartenenza che potrà dare qualcosa in più. Non guardo tanto al passo indietro, perché quello che cercavo era un’opportunità che mi desse importanza come giocatore, inoltre la Challenge League è pur sempre un campionato di buon livello, non ho guardato la categoria, ma di trovare qualcosa di buono per me e per la famiglia e sono contento di averlo trovato».
Inoltre anche la città è in grande attesa per celebrare degnamente il ritorno del club nel calcio professionistico dopo dieci anni: «L’entusiasmo di aver appena vinto un campionato può dare una marcia in più anche al pubblico, c’è grande passione di calcio e campionati importanti, è bello anche per i giocatori avere dietro una tifoseria impaziente d’iniziare e di ottenere certi risultati, sono contento di questa situazione e di trovare una squadra con questa energia».
E per il Bellinzona l’innesto di Berardi sembra essere un ottimo affare: «Come ho sempre fatto dappertutto porterò la mia esperienza e il mio carattere, mettendomi a disposizione del club e della squadra per qualsiasi cosa, questa è una cosa naturale per me. Più passa il tempo e si accumula esperienza, meglio si riesce a gestire certe dinamiche. Ovvio che questa mia esperienza internazionale non significa che il lavoro sarà facile e che avrò la strada spianata, come io aiuterò la squadra, avrò anche bisogno d’aiuto da parte dei compagni, perché le cose si fanno sempre insieme».
Al Comunale il terzino arriva infatti dopo sei mesi trascorsi a Sion in Super League… «Quella di Sion è stata per me un’esperienza importante perché arrivavo da sei mesi in cui non giocavo, mi hanno dato la possibilità di tornare in campo, in gruppo e ad allenarmi regolarmente con una squadra di Super League. Anche i risultati sono stati positivi visto che è arrivata la salvezza, pur lottando fino alla fine, che era l’obiettivo fissato. Inoltre ho conosciuto persone nuove, per cui è un’esperienza che rifarei tuttora, nonostante le difficoltà che ci sono state».
Mentre quella granata potrebbe anche essere l’ultima esperienza del classe 1988: «Adesso non ci sto pensando molto, anche se ovviamente ho già un’idea di cosa fare dopo, bisogna vedere con il passare del tempo, ma non è ancora definito quando smetterò, è una cosa che si può cambiare in corsa, in ogni caso non ne abbiamo parlato e al momento non ci sto pensando. L’idea è quella di provare a intraprendere una carriera da allenatore».