Nel ritorno dei quarti di Champions la squadra di Ancelotti e il City partono dal vantaggio costruito all’andata contro Chelsea e Atletico.
C’è forse un solo punto fermo nel secondo round dei quarti di finale di Champions League, che fotografano il momento topico della competizione. Dopo il 3-1 dell’andata, il Liverpool di Klopp ha un margine piuttosto rassicurante di due gol sul Benfica, che riceve mercoledì nel catino infernale di Anfield Road. Tutto il resto appare incerto e nebuloso. È infatti troppo esperto Carletto Ancelotti per fidarsi ciecamente del 3-1 ottenuto dal suo Real in casa del Chelsea: è sì un margine prezioso, ma non definitivo (in particolare ora che non esiste più la regola dei gol che valgono doppio in trasferta) e quindi la rimonta dei campioni uscenti è complicata ma non impossibile. La Liga perlomeno è quasi in archivio (il 2-0 sul Getafe ha mantenuto a 12 i punti di margine sul Barcellona, secondo con una partita in meno), ma domani sera al Santiago Bernabeu ci vorrà un’altra prestazione di qualità per contenere i londinesi, che hanno strapazzato 6-0 il Southampton tenendo fuori Jorginho, James, Pulisic e Lukaku ma che oltre a rimontare due gol dovranno a loro volta arginare l’incontenibile Benzema, reduce da due triplette in Europa.
Chi a mettere le catene agli avversari è piuttosto bravo, e l’ha dimostrato all’andata, è l’Atletico Madrid, che contro il Manchester City di Guardiola dovrà giocoforza osare qualcosa per ribaltare l’1-0 subito all’Etihad nonostante un catenaccio che Arrigo Sacchi ha definito acutamente "preistorico". Guardiola, che conosce Simeone come le sue tasche, conta proprio sul fatto che i suoi potrebbero avere più spazi al Wanda metropolitano per far male agli avversari. Il pari-show (2-2) col Liverpool lascia il titolo della Premier a portata di mano, col minimo vantaggio sui Reds (1 punto), ma ora l’attenzione si sposta sulla Champions per una squadra che gioca a memoria e ha la qualità e la personalità per andarsi a prendere una coppa dalle grandi orecchie sfuggitale solo in finale lo scorso anno. Ed era probabilmente già spostata sulla competizione europea la concentrazione della squadra del Cholo, inciampata a Maiorca.
Come il Villarreal, che si è fatto imporre il pari dall’Athletic, ma d’altronde la vincitrice dell’ultima Europa League avrà bisogno di un’impresa ancora più grande di quella compiuta all’andata battendo davanti al proprio pubblico 1-0 il Bayern Monaco, per strappare all’Allianz Arena un pareggio che varrebbe una qualificazione a dir poco clamorosa, già solo per il fatto che dall’altra parte gioca un signore, Lewandowski, autore fin qui di 46 gol in stagione (9 in Champions).