Il presidente dei biancoverdi: ‘Vogliamo vincere ogni partita, non scendiamo in campo per evitare una sconfitta. Vogliamo intrattenere ed entusiasmare’
La posizione, l’ottavo rango, è la medesima con la quale il San Gallo è andato in letargo, lo scorso 18 dicembre, con la sconfitta 3-1 sul campo della capolista Zurigo. C’è però un abisso tra la squadra che ha ripreso l’attività nel 2022 con due vittorie e un pareggio e quella palesemente in difficoltà della prima parie di campionato, chiusa in piena zona rossa, con appena 4 lunghezze di vantaggio sul Losanna e 5 sul Lucerna, rispettivamente penultima e ultima della fila.
È un altro San Gallo, quindi, quello che si presenta domani a Cornaredo, ben intenzionato a proseguire lungo il solco tracciato a suon di prestazioni convincenti e anche un po’ garibaldine, come attestano il 5-1 in trasferta a Losanna, il pirotecnico 3-3 contro lo Young Boys in casa e il 5-1 sempre al Kybunpark con cui è stato ridimensionato il Servette. Due vittorie e un pareggio sul campo più difficile della Svizzera a fronte di un bilancio del 2021 che contemplava la miseria di 4 vittorie e 4 pareggi che avevano fruttato 16 punti. Decisamente troppo pochi per una compagine partita con altri obiettivi, non certo con la prospettiva di finire invischiata nelle acque limacciose del fondo classifica, dalle quali è nel frattempo uscita, pur non essendo ancora del tutto al riparo.
Solo due, per il San Gallo, le vittorie esterne, entrambe alla prima di campionato: 5-1 al Losanna all’esordio stagionale, 5-1 anche al Servette nela sfida con la quale è ripartita la Super League dopo la sosta. Tutti ottenuti in casa, per contro, i cinque pareggi. Per il resto, il San Gallo da trasferta resta squadra estremamente fragile, al netto di una svolta che pare definitiva, nel 2022, come dimostra il 3-3 di Berna. Il secondo esame fuori casa è in calendario proprio domani a Lugano, sul campo di un’avversaria in salute, con la quale c’è un legame speciale dettato dalla Coppa Svizzera che pone bianconeri e biancoverdi a un passo da una finale tutta da gustare. Ma è storia di poi. Prima, c’è il campionato, un duello tra compagini ora completamente sintonizzate sul campionato. L’una, la squadra di Croci-Torti, con l’obiettivo di restare agganciato alle inseguitrici dello Zurigo; quella di Zeidler per togliersi definitivamente d’impiccio e guardare con serenità al futuro prossimo.
«Nella prima parte di campionato - ricorda il presidente del San Gallo Matthias Hüppi - abbiamo raccolto meno di quanto avessimo preventivato e ci siamo ritrovati in una posizione di classifica delicata, nonostante prestazioni a tratti buone e un calcio dinamico, coraggioso e offensivo. Niente isterismi, però, né cenni di nervosismo. Abbiamo sempre mantenuto la calma. Io per primo, in veste di presidente, ho fatto in modo che non ci lasciassimo prendere dall’ansia. Atteggiamenti inopportuni avrebbero comportato un inutile spreco di energia. Se continui a vincere, il sole splende a tutto risulta a posto. Per contro, la solidità di un edificio è tale se resiste quando si scatena la tempesta. Tutte le discussioni avvengono al nostro interno, così anche le analisi. I toni possono essere anche accesi, a volte, ma è così che il confronto porta poi a delle soluzioni. È parlando in modo chiaro che abbiamo individuato la strategia per uscire dal momento negativo in cui eravamo precipitati. La struttura è esemplare, gli azionisti ci lasciano ampi margini di manovra e ci danno fiducia. La stessa fiducia che avvertiamo nel consiglio d’amministrazione, alla base della nostra società e del nostro modo di agire. Tutte le componenti fanno la loro parte. Nel mercato invernale abbiamo reagito reclutando giocatori nuovi, pur restando fedeli alla nostra filosofia basata sui giovani e su calciatori con un passato nelle selezioni giovanili rossocrociate. Elementi che potessero darci immediatamente una mano. Non facciamo colpi di testa, evitiamo nomi altisonanti che non sono confacenti al nostro progetto. Non è più un ragazzino, ma sono particolarmente felice del ritorno di Quintillà: sa come giochiamo, conosce benissimo la nostra realtà, parla più lingue, è una figura di integrazione nonché un punto di riferimento per i giovani».
L’equilibrio nella gestione della società ha tenuto al riparo anche l’allenatore Peter Zeidler. «Ha un contratto a lungo termine, non è mai stato in discussione. Non ci lasciamo fuorviare da un paio di risultati negativi. È l’allenatore ideale per la nostra dimensione e ha uno sguardo molto attento sul nostro settore giovanile».
L’obiettivo è diventato la salvezza? «Vogliamo vincere ogni partita, non scendiamo in campo per evitare una sconfitta. Vogliamo intrattenere, entusiasmare. Sappiamo di non essere ancora del tutto al riparo, ma giocare limitandosi a non retrocedere non rappresenta un obiettivo attrattivo, tanto meno per giovani calciatori che desiderano affermarsi e hanno bisogno di sfide allettanti. È però chiaro che la priorità sono i punti che mancano per volgere lo sguardo verso l’alto. Poi, più avanti, ci focalizzeremo sulla Coppa Svizzera che ci vede ancora in lizza, con la prospettiva di una finale molto interessante con il Lugano, un anno dopo quella persa contro il Lucerna. Sarebbe un sogno, contro un’avversaria di grande tradizione, con la quale non c’è alcuna animosità, bensì un’ottima relazione, sia con la società sia con i giocatori bianconeri».
Tornando al campionato, i precedenti a Cornaredo non sorridono al San Gallo.« Non abbiamo vinto nessuna delle ultime partite a Lugano. È sempre stato molto complicato, là. Ma prima o poi le serie finiscono, no (ride, ndr)?. Croci-Torti sta facendo un ottimo lavoro, è bello che gli abbiano dato fiducia. Gli auguro che possa continuare a lungo in sella al Lugano. Il loro modello di gestione è molto diverso dal nostro. Da una parte viene garantita una certa sicurezza economica, d’altro canto però la gestione della società passa di mano. Quanto a noi, tutti i nostri principali azionisti sono attivi nella Svizzera orientale. È su questa strada che continueremo».
Zurigo solida capolista, Yb e Basilea sono attardati, il Lugano è ben messo. I conti della Super League le tornano? «Mi impressiona il cammino dello Zurigo. Non ha sempre convinto, ma ha raccolto tanto. È interessante, per il nostro calcio, che in testa non ci siano sempre Yb e Basilea. La corsa però non è ancora decisa, le cose possono cambiare in fretta. A Zurigo lo sanno e infatti di proclami non ne fanno. Li capisco, farei lo stesso, nella loro posizione (ride, ndr)». Resta il fatto che alla fine vincerà la squadra che più di tutte lo avrà meritato».