Le strade della capitale si sono riempite di fan in attesa della partitissima di stasera tra Italia e Svizzera. Tra loro anche alcuni ticinesi
Roma – Ci siamo, è il gran giorno di Italia-Svizzera e si vede. Sin dal mattino le strade di Roma hanno iniziato a riempirsi di tifosi in attesa di recarsi poi allo Stadio Olimpico, dove alle 20.45 la selezione di Roberto Mancini e quella di Murat Yakin si giocheranno il primato del gruppo C delle qualificazioni Mondiali, sinonimo di qualificazione diretta a Qatar 2022. Rispetto alla sfida giocata sempre nella capitale romana agli ultimi Europei e chiusasi con un netto 3-0 per i padroni di casa, gli spettatori che potranno entrare all’Olimpico saranno decisamente di più dei circa 15’000 che erano presenti a giugno, ben 51’900, ossia due terzi della capienza massima. Tra loro, sono attesi anche poco meno di 2’000 persone provenienti dalla Svizzera. Come Mathieu, che incontriamo a Piazza del Popolo (cuore della festa, com’era già capitato in occasione dell’Euro) e che arriva da Losanna. «Non potevo mancare, ero già presente a giugno e quel 3-0 non mi è ancora andato giù. Stasera sarà ancora difficile, ci mancano tanti giocatori e non pretendo una vittoria, ma una prestazione migliore dal punto di vista dell’atteggiamento sì. Se poi ci prenderemo pure la rivincita, meglio ancora».
Severin, da Basilea, la vede diversamente… «A me non interessa come giocheremo né quello che è successo in passato, in palio c’è qualcosa di troppo importante, i Mondiali. Sarebbe importante almeno pareggiare per poi provare a mettere a posto la differenza reti (ora favorevole di due gol agli Azzurri, ndr) all’ultima giornata. E se per farlo dovremo giocare chiusi in difesa stasera, va benissimo».
Tra chi ha un conto in sospeso con Roma e con l’Olimpico ma mette davanti l’obiettivo Qatar c’è anche Davide Santini, responsabile dell’agenzia Ps Sport che come quattro mesi fa ha organizzato la trasferta romana per un gruppo nutrito di ticinesi... «Siamo circa una cinquantina di persone, avremmo potuto essere di più se si fosse giocato in un’altra città, ma essendo ancora a Roma non tutti coloro che erano già presenti a giugno hanno deciso di intraprendere nuovamente la trasferta – ci spiega –. Peccato per loro perché l’atmosfera è decisamente bella, c’è già davvero tanta gente per le strade e anche allo stadio ci sarà sicuramente un ambiente da brividi».
Il pronostico del gruppo? «Sarà una partita molto difficile per la Svizzera, abbiamo tanti infortunati, anche l’Italia, ma la loro panchina è decisamente più lunga, per cui firmeremmo tutti per un pareggio per poi giocarci tutto lunedì a Lucerna contro la Bulgaria, con l’Italia che invece andrà su un campo ostico come quello di Belfast. In ogni caso siamo ottimisti sul fatto che peggio del 3-0 dell’ultima volta non dovrebbe andare, vedremo, noi ci crediamo».
Sull’organizzazione della trasferta Santini ammette che «è stato decisamente più facile organizzarla rispetto allo scorso giugno, quando in sostanza si trattava della prima uscita in regime Covid. Inoltre essendo di venerdì sera, chi vuole può anche rimanere a farsi un bel weekend nei giorni successivi. E devo dire che a prescindere dalla partita, l’impressione è che il turismo a Roma sia davvero ripartito, la gente che non c’era a giugno è qui adesso. Ora però ci interessa la partita, per cui forza Svizzera e che il Papa, almeno stavolta, ce la mandi buona».