Il basilese per la prima volta agli ordini di Murat Yakin nel doppio confronto per Qatar 2022 contro Irlanda del Nord e Lituania
«È in grado di realizzare giocate che a noi, contro Italia e Irlanda del Nord, non erano riuscite». Murat Yakin non teme di ammetterlo: a 30 anni (li compirà domenica), Xherdan Shaqiri rimane l’uomo della provvidenza per la Nazionale svizzera. Assente nelle prima tre partite del nuovo selezionatore rossocrociato a causa della scarsa condizione fisica nel bel mezzo del trasferimento da Liverpool a Lione, il basilese sarà il principale atout della selezione elvetica nei prossimi due appuntamenti, sabato a Ginevra contro l’Irlanda del Nord e tre giorni dopo in Lituania. Assenti Granit Xhaka e Haris Seferovic, Shaqiri non ha scelta: dovrà essere lui a indicare la strada a una Nazionale imperativamente chiamata a vincere entrambe le partite per proseguire nel testa a testa con l’Italia per la qualificazione diretta ai Mondiali 2022 in Qatar.
Nonostante una condizione fisica tuttora soggetta a sensibili miglioramenti, il centrocampista del Lione affronta il doppio impegno di ottobre con qualche certezza in più. Ad esempio, è reduce da sette partite consecutive con la maglia del suo nuovo club, cinque in Ligue 1 e due in Europa League. Autore di un gol contro il Troyes e di un assist contro lo Strasburgo, in due sfide vinte 3-1, il basilese è stato sfortunato domenica nel derby con il Saint-Etienne (1-1): il gol del 2-0, firmato subito prima della pausa, è stato annullato per un fuorigioco millimetrico del compagno di squadra Lucas Paqueta.
Se il gol fosse stato convalidato, Shaqiri avrebbe sicuramente trovato maggior grazia tra i redattori incaricati di stilare le pagelle per quotidiano sportivo francese L’Equipe. Per la terza volta consecutiva, infatti, l’elvetico ha staccato la nota più bassa della sua squadra… «Ma per un giocatore nel contempo a corto di statistiche e in déficit di condizione fisica, i primi passi con la maglia del Lione sono piuttosto incoraggianti», ha sentenziato Vincent Duluc, “la” penna del quotidiano transalpino.
Secondo il giornalista francese, per Shaqiri il ruolo di titolare a Lione non sarà messo in forse dal rientro da infortunio di Tino Kadaware, Moussa Dembelé e Islam Slimani. «Nelle prossime settimane Xherdan non uscirà dall’undici titolare, ma ci vorrà comunque del tempo prima di vederlo in campo per 90’», precisa Duluc, il quale mette il dito sulla piaga di una condizione fisica che lascia a desiderare. Dal punto di vista tattico, secondo il giornalista de L’Equipe, a Lione Shaqiri ricopre un ruolo troppo esiliato sul fianco destro… «Il suo allenatore Peter Bosz, aveva affermato che Shaqiri è un giocatore in grado di evolvere tra le linee. Domenica, invece, è stato lasciato troppo spesso sulla fascia destra e, siccome la sua intesa con il laterale basso Léo Dubois è stata tutt’altro che eccellente, si capisce come mai non sia riuscito a incidere sulla partita come invece avrebbe potuto fare».
Con la maglia rossocrociata sulle spalle, Shaqiri avrà tutta la libertà desiderata. Vladimir Petkovic – e gliene va dato merito – aveva trovato la quadratura del cerchio per far sì che il più estroso dei giocatori elvetici potesse godere del più ampio spazio di manovra possibile. Murat Yakin è fin troppo sveglio per pensare di rimettere in discussione una soluzione rivelatasi peraltro pagante in termini di risultati. Non per nulla Shaqiri, 26 reti in 96 presenze in rossocrociato, è con Cristiano Ronaldo, Romelu Lukaku e Ivan Peresic, l’unico giocatore ad aver trovato la via del gol nelle ultime quattro fasi finali. Una striscia vincente che intende senza dubbio proseguire anche nel 2022 in Qatar, nella speranza di diventare un giorno il GOAT (Greatest Of All Time, il più grande di sempre) del calcio svizzero.
La Nazionale si è radunata nel pomeriggio a Losanna, in vista del doppio confronto con Irlanda del Nord e Lituania. Murat Yakin ha ritrovato tutti i giocatori convocati, eccezion fatta per il Gregor Kobel. L’estremo difensore del Borussia Dortmund è alle prese con una tendinite a un ginocchio ed è stato costretto a cedere il suo posto a David von Ballmoos. Il portiere dello Young Boys è alla sua prima convocazione dal novembre 2020.