L'argentino, che ha passato tutta la sua carriera calcistica al club blaugrana, non rinnova il contratto per le regole del tetto salariale
Dopo oltre 20 anni passati insieme, la notizia della separazione è clamorosa: Lionel Messi e il Barcellona si sono detti addio in un giorno di mezza estate, ufficializzando la partenza del sei volte Pallone d'Oro. L'argentino a 34 anni torna padrone del proprio futuro, libero di trovarsi un altro club. Il fuoriclasse - 672 gol in maglia blaugrana, quattro Champions, 10 titoli della Liga - lascerà il club in cui era entrato nel 2000 e che ha portato nel firmamento del calcio europeo, vincendo in tutto 35 trofei.
Sembra quasi impossibile, ma ora bisognerà abituarsi all'idea di vederlo indossare altri colori, magari quelli del Manchester City, dove lo attende il suo ex mentore, il tecnico catalano Pep Guardiola, o del Paris SG, che non ha mai nascosto di aver sognato di accogliere la superstar. "Sebbene sia stato raggiunto un accordo tra Fc Barcellona e Leo Messi (...), questo non può essere formalizzato a causa di ostacoli economici e strutturali", ha affermato il Barça in un comunicato stampa, indicando la le regole della Liga sul tetto salariale che gli impediscono di far firmare il contratto all'argentino. Simbolo del terremoto causato in Catalogna da questo addio, il presidente del Barcellona Joan Laporta dovrebbe tenere una conferenza stampa domani mattina per spiegarlo ai 'socios' (sostenitori-azionisti del club). Uno strappo che rischia di sconvolgere un mercato fino ad ora abbastanza fiacco, in un contesto di difficoltà finanziarie legate alla pandemia di Covid.
In scadenza di contratto dallo scorso giugno, Messi si ritrova libero, una svolta impensabile, tanto che la stampa spagnola si aspettava l'imminente prolungamento del suo contratto. La decisione ufficializzata oggi è l'epilogo di una telenovela iniziata alla fine di agosto 2020, quando Messi aveva manifestato la sua volontà di lasciare la Catalogna inviando al club una lettera rimasta famosa, che aveva portato alle dimissioni del presidente Josep Maria Bartomeu, nell'ottobre 2020. Il suo successore Laporta ha poi lottato molti mesi per trovare gli appoggi finanziari che consentisse al Barça, pesantemente indebitato, di mantenere nella rosa la sua stella. Ma le gravi difficoltà finanziarie sembrano aver avuto la meglio sull'operazione, nonostante il recente annuncio di un'iniezione di denaro fresco nei club spagnoli grazie all'investimento del fondo CVC. E nonostante lo sforzo finanziario dell'attaccante argentino, pronto a dimezzarsi lo stipendio per un periodo di cinque stagioni, secondo la stampa spagnola.
Messi, fresco vincitore della Coppa America, ha vissuto nel Barcellona fin dall'adolescenza e nella città catalana sono nati i suoi tre figli. Da poco era diventato il calciatore che ha giocato più partite al Barça, superando le 767 presenze della leggenda Xavi. Ora resta da conoscere la sua destinazione. E i club che possono accoglierlo, accollandosi il suo esorbitante stipendio di diverse decine di milioni di euro l'anno, sono ben pochi. Tra questi il Manchester City dei ricchi principi degli Emirati, o PSG di proprietà del fondo del Qatar QSI. O magari il Bayern Monaco, uno dei club che ha sofferto meno la pandemia.
Dopo la telenovela del prolungamento del contratto, parte quella sul trasferimento di Lionel Messi.
LATEST NEWS | Leo #Messi will not continue with FC Barcelona
— FC Barcelona (@FCBarcelona) August 5, 2021