Bianconeri messi sotto dalla penultima in classifica, nonostante un perdominio territoriale tanto ampio, quanto sterile
Quarta sconfitta nelle ultime cinque partite per un Lugano che sembra avere perso il filo di un discorso che lo aveva condotto, appena un mese fa, a raggiungere quei 40 punti considerati la quota necessaria per poter iniziare a pensare a qualcosa di più ambizioso di una salvezza ormai garantita. E invece, da quel 10 aprile è arrivata soltanto la vittoria con il San Gallo a fronte delle sconfitte con Young Boys, Servette, Zurigo e Vaduz. Anche contro gli uomini del Principato, impegnati a lottare per la sopravvivenza nell’élite svizzera, ai bianconeri è parso mancare qualcosa. Non certo sotto il profilo dell’impegno, mai venuto meno, ma piuttosto su quello fisico. Perché se è vero che gli uomini di Jacobacci hanno corso fino all’ultimo secondo, è però venuta loro meno la lucidità necessaria per fare la cosa giusta al momento giusto. Il gol del vantaggio trovato da Cicek dopo appena 16’ con una conclusione tanto bella, quanto estemporanea, non ha certo facilitato il compito a Sabbatini e compagni. Ma a conti fatti i bianconeri non sono praticamente riusciti a proporre una reazione ragionata ed efficace, finendo con il limitarsi a molti traversoni – per lo più dalla tre quarti – assolutamente inutili per una squadra che non ha nella sua Santa Barbara la capacità di offendere per via aerea (ma anche palla a terra, ultimamente le cose non vanno certo meglio, con un Ardaiz impalpabile nei primi 45’ e un Abubakar più mobile ma altrettanto inefficace nella ripresa).
Certo, qualche occasione c’è stata, ad esempio quella di Guerrero al 43’ o quella di Gerndt al 45’, ma nel complesso Büchel non si è mai dovuto superare per preservare un successo di fondamentale importanza nella lotta per la salvezza.
Anche nella ripresa, quando si è giocato praticamente a una porta sola (ma l’occasione migliore l’ha comunque avuta il Vaduz al 52’ con Dorn che tutto solo sul dischetto degli undici metri ha ciccato un servizio rasoterra dalla destra), il Lugano è apparso privo di lucidità e di idee. Come in occasione del raddoppio ospite, firmato in mischia da Schmied al 79’, su un calcio d’angolo (forse inesistente) che la difesa non ha saputo gestire.
Adesso, in classifica i punti di vantaggio sul Vaduz sono scesi a sette, quando in palio ne rimangono 12. Certo, il margine di sicurezza è ancora ampio, ma lo 0-2 di Cornaredo allontana l’Europa in modo quasi definitivo.
Reti: 16’ Cicek 0-1. 79’ Schmied 0-2
Lugano: Baumann; Custodio, Daprelà, Ziegler (86’ Oss); Lavanchy, Covilo, Lovric, Sabbatini (75’ Lungoy), Guerrero (75’ Facchinetti); Gerndt, Ardaiz (46’ Abubakar)
Vaduz: Büchel; Schmied (93’ Rhimi), Schmid, Simani; Dorn, Gajic, Hug (46’ Obexer); Lüchinger, Cicek (69’ Djokic), Gasser (69’ Prokopic); Di Giusto (80’ Gomes)
Arbitro: San
Note: 100 spettatori. Lugano senza Kecskes, Maric, Bottani, Guidotti (infortunati); Vaduz senza Wieser (infortunato), Sutter (ammalato). Ammoniti: 20’ Ardaiz. 26’ Gasser. 63’ Gerndt