Bianconeri di scena domani a Basilea. Il tecnico: ‘In campo bisogna portarne tantissime. Nel mio piccolo, lo faccio anch'io’
Il modo in cui il Lugano ha perso contro il Vaduz ancora brucia. «Ogni sconfitta - ricorda il tecnico bianconero Maurizio Jacobacci - dà fastidio, però chi ha visto la partita non può dire che il Vaduz abbia giocato meglio del Lugano. Altrimenti io ho visto un’altra partita. Il Vaduz ha fatto quello che siamo soliti fare noi: si è difeso a oltranza, direi per tutto l'incontro. Sono bastati due tiri nello specchio della porta per portare a casa la posta piena. Noi abbiamo avuto le nostre opportunità, ma non le abbiamo sfruttate».
Angelo Renzetti dopo la partita di sabato ha dichiarato che «il Lugano non ha un gioco». Una dichiarazione forte, forse un po ingenerosa. Il suo pensiero: «Non vorrei esprimermi su questo giudizio del presidente, che posso accettare. Ognuno vede la partita a suo modo. Posso solo dire che abbiamo avuto molto possesso palla, ma ci è mancato quel passaggio filtrante per scardinare la difesa degli ospiti».
La lotta per un posto in Europa, dopo le sconfitte di Servette, Basilea e Lugano e il recupero del Lucerna si fa molto avvincente. In questo campionato contro il Basilea, il Lugano ha vinto due volte e pareggiato una. Nulla è ancora compromesso. «Il calendario ci assegna una delle squadre che sta meglio. I renani appaiono rigenerati, si sono ripresi. Hanno fatto 11 punti in 6 partite, segnando 14 reti. Ne hanno però anche incassato 7, quindi sappiamo cosa ci aspetta. Noi attualmente non riusciamo a segnare. Devo anche dire che non ci sta girando molto bene, alcuni episodi sono stati sfavorevoli. Dobbiamo metterci ancora più voglia, per fare girare anche la fortuna dalla parte nostra. In campo bisogna sempre portare tantissime emozioni. Anch’io, nel mio piccolo, le porto in campo le emozioni. Dai giocatori pretendo sempre il massimo. Devono crederci fino all’ultimo minuto. L’obiettivo finale è uscire dal campo esausti, anche con i crampi. Ma voglio vedere la massima determinazione. Da parte mia do il massimo. Tutti sono liberi di giudicare quello che sto facendo, ma alla fine saranno i fatti a determinare il mio operato e quello dei miei giocatori. Penso naturalmente di essere nel giusto. A volte sbaglio anch'io, ma gli errori possono aiutare a crescere».
Questo Lugano è ancora affamato di punti, oppure è pago della salvezza raggiunta? «Non dimentichiamo che io faccio parte di un gruppo e dipendo anche dai calciatori. Da solo, come allenatore, non posso fare niente, dipendo da loro. I giocatori devono avere la convinzione di fare un ulteriore passo. Io cerco di spronarli, di insegnare loro questa mentalità. Ma alla fine sono loro che entrano in campo e cercano di dare il massimo, nel limite delle loro possibilità. Abbiamo ancora tre partite da giocare e voglio vedere da parte di tutti questa voglia di vincere a tutti costi. Loro devono però crederci, altrimenti non arriveremo a raggiungere gli obiettivi che la società auspica».
Dallo spogliatoio del Lugano arriva una bella notizia, accompagnata però da una meno confortante. Mattia Bottani, assente sabato con il Vaduz, ha pienamente recuperato dall'infortunio alla coscia. «Domenica ha potuto allenarsi normalmente - spiega mister Jacobacci -. Sicuramente fa parte dei convocati per la partita di Basilea. Purtroppo, però, dovremo fare a meno di Abubakar. Contro la squadra del Liechtenstein ha preso un colpo a una costola». Ancora infortunati, in casa bianconera, Maric, Guidotti e Kecskes.