CALCIO

Svizzera rimontata, la vittoria aspetta ancora

Nell'amichevole di Lovanio, rossocrociati in vantaggio con Mehmedi, ma raggiunti e superati da una doppietta di Batshuayi. Il successo manca da sei partite

11 novembre 2020
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La prima vittoria del 2020 deve ancora aspettare. A Lovanio la Svizzera è stata battuta 2-1 dal Belgio nella prima delle tre partite che il calendario internazionale mette in cartellone nei prossimi sette giorni. A differenza di quelle con Spagna e Ucraina, la sfida contro i Diavoli Rossi era “soltanto” un'amichevole, ma che rivestiva un'importanza non indifferente. In primo luogo perché un successo avrebbe permesso al gruppo di Vladimir Petkovic di affrontare con serenità il primo dei due impegno decisivi nell'ottica della Nations League (sabato al St. Jakob contro la Spagna); in secondo luogo, perché ogni punto conquistato nel ranking Uefa avrebbe potuto garantire ai rossocrociati di ottenere lo status di testa di serie all'imminente sorteggio per le qualificazioni ai Mondiali 2022 (a questo punto la seconda fascia è praticamente assicurata).

Con in campo due squadre ampiamente rimaneggiate, proprio come successo nell'ultima amichevole contro la Croazia, la Svizzera è andata in vantaggio nel primo tempo, ma non ha saputo resistere al ritorno dei padroni di casa. Ed è un vero peccato, perché un risultato positivo era ampiamente nelle corde di Xhaka e compagni. Soprattutto dopo che nel primo tempo avevano controllato con tranquillità le operazioni, trovando una buona circolazione di palla e con essa il vantaggio di Mehmedi (12'), per altro nato da un disimpegno con palla lunga di Benito e favorito da un intervento maldestro del difensore bega Bornauw.

Nonostante i numerosi errori commessi in impostazione, che hanno dato vita a una partita piuttosto farraginosa, gli elvetici non sono praticamente mai andati in difficoltà contro un Belgio in chiaro affanno sul piano dell'intesa tra i singoli. Purtroppo, però, ancora una volta è mancata la capacità di dare un senso a tutto quel circolare di palla: una manovra capace di svilupparsi con una certa facilità fin sui venti metri avversari, non è mai riuscita a trovare quella finalizzazione capace di portare attaccanti o centrocampisti alla conclusione, mandato tutte le buone intenzioni a carte 48. E anche nelle poche occasioni nelle quali si è riusciti ad andare al tiro, non c'è stata la necessaria cattiveria, come quando sul finire del primo tempo Zuber da ottima posizione ha tentennato troppo e si è visto rimpallare la conclusione da Mechele.

E se sul fronte offensivo la Svizzera fa fatica a trovare la conclusione (Seferovic è entrato a metà ripresa al posto di Gavranovic, ma non ha spostato gli equilibri), nella fase difensiva ci scappa sempre l'errore individuale che viene pagato con moneta sonante. Così, al 50' una sciagurata uscita di Benito ha permesso a Batshuayi di ritrovarsi al centro dell'area nella possibilità di battere a rete. «In occasione del gol del pareggio – ha commentato il difensore – ho deciso di effettuare un passaggio senza accorgermi che un avversario avrebbe potuto intercettare il pallone. Purtroppo quest'anno non abbiamo ancora ottenuto una vittoria, ma in Nations League siamo inseriti in un girone molto quotato e, nonostante tutto sono convinto che questo 2020 ci renderà ancora più forti». Dopo aver incassato il gol del pareggio, la Svizzera si è creata ancora un paio di buone occasioni, segnatamente con Schär (deviazione di un difensore in corner) e con Widmer (buona parata di Mignolet), ma nel finale ha dovuto incassare la doppietta di Batshuayi, molto bravo a girarsi in area e a battere Mvogo sul tentativo di chiusura, invero timido, di Schär.

Insomma, la Nati da ben sei partite non assapora più il gusto della vittoria (l'ultima risale al 6-1 contro Gibilterra quasi un anno fa), ma è altresì vero che in questo lasso di tempo ha affrontato compagini di spessore: Belgio, Spagna, Germania e Croazia fanno parte del gotha europeo. Inoltre, il calcio rossocrociato ha spesso mostrato una certa idiosincrasia nei confronti degli impegni amichevoli. Con in palio di tre punti, vuoi nelle qualificazioni europee, vuoi in Nations League, le prestazioni sono state sensibilmente migliori rispetto a quelle offerte in Croazia e in Belgio. È dunque facile supporre che sabato sera a Basilea in campo scenda una Svizzera ben diversa, per lo meno nell'atteggiamento. Il quale da solo non è sufficiente a garantire il successo, ma rappresenta comunque la base indispensabile sulla quale lavorare. Certo che una vittoria (o comunque un risultato utile) contro il Belgio avrebbe permesso di trascorrere due giorni molto più sereni e di approcciare con ben altro spirito un confronto che andrà assolutamente vinto, o quanto meno pareggiato per poi andare a giocarsi la permanenza in Lega A contro l'Ucraina nell'ultimo confronto, martedì a Lucerna.