La Nazionale supera 2-0 l'Irlanda grazie alle reti di Seferovic e Fernandes e inizia a intravvedere la fase finale dell'Europeo 2020
L'Euro 2020 è più vicino, per la Nazionale svizzera. La vittoria per 2-0 ottenuta a Ginevra contro l'Eire permette agli elvetici di iniziare a vedere l'obiettivo principale, quello della qualifica alla fase finale della rassegna continentale. Mancano due partite, contro le due compagini più deboli del girone e la Svizzera può permettersi il lusso di accontentarsi di quattro punti.
Come accade sovente di questi tempi, è stata una partita sofferta, quella dello Stade de Genève. La selezione di Petkovic, ancora una volta, ha dominato l'avversario, ma come sempre le accade ha faticato a fare la differenza. Molte anche stavolta le occasioni sbagliate, ma alla fine, grazie a una rete di Seferovic al 16' e al raddoppio di Fernandes al 92', la Svizzera è tornata alla vittoria, nonostante un rigore sbagliato da Rodriguez e un palo colpito da Elvedi. Questa volta, insomma, niente ribaltone nel finale, anche perché l'Irlanda ha dimostrato di essere un complesso pronto a combattere su ogni pallone (e il campo in precarie condizioni l'ha certamente favorito), ma anche povero di argomenti offensivi.
Come già a Copenaghen, ottima la prestazione di Elvedi, sempre più punto fermo dell'asse centrale, così come quella di Zakaria, instancabile nel recuperare palloni e nel proporsi in fase offensiva. Ma il miglior di tutti è stato Haris Seferovic: oltre al gol che ha reso più tranquilla tutta la Nazionale, è andato più volte vicino al raddoppio e, soprattutto, non si è mai tirato indietro nel lavoro sporco, andando a cercare palloni sporchi ovunque, con grande dispendio energetico.
La Svizzera, adesso, è più che mai padrona del suo destino. Nel mese di novembre contro Georgia (a San Gallo) e Gibilterra (sulla Rocca) si tratterà di timbrare il biglietto per l'Europeo itinerante della prossima estate. Non è ancora fatta e non si tratta di una formalità, ma il passo più difficile è stato compiuto. A Ginevra era imperativo vincere e si è vinto.