Champions League, un Atletico Madrid troppo timido non ha avuto voce in capitolo contro una Vecchia signora trascinata dal portoghese, autore di due reti di testa e una su rigore
Tre reti di Cristiano Ronaldo hanno permesso alla Juventus di recuperare lo 0-2 dell’andata e qualificarsi per i quarti di finale di Champions League a scapito dell’Atletico Madrid. Era l’uomo più atteso, il portoghese; l’uomo che tante volte aveva castigato i “colchoneros” quando ancora vestiva la maglia del Real Madrid. E lui ha voluto tener fede alla tradizione, risolvendo da solo (si fa per dire) una sfida che dopo la sconfitta del Wanda Metropolitano per la Juventus sembrava quasi impossibile da radrizzare. E invece, ancora una volta l’estro del cinque volte Pallone d’oro, unito al calore dell’Allianz Stadium, hanno compiuto il miracolo. Per altro ampiamente meritato, visto che la Juventus ha attaccato per tutta la partita, contro un Atletico che si è limitato (più che per scelta, per la pressione avversaria) a cercare di difendere il doppio vantaggio dell’andata. Ma i bianconeri hanno fatto capire immediatamente che non sarebbe stato facile, con un gol in apertura (Chiellini), annullato dall’arbitro per fallo di Ronaldo e poi con il vantaggio del portoghese, abile di testa a sovrastare Juanfran. Ad inizio ripresa, altro colpo di testa di CR7, smanacciata di Oblak e decisione di Kuipers di convalidare il gol con l’aiuto della “Goal line technology”. A quattro minuti dal 90’ un’ingenua spinta di Correa ai danni di Bernardeschi ha mandato Ronaldo sul dischetto per il punto del 3-0 definitivo.
Senza discussione, invece, la vittoria del Manchester City contro lo Schalke. Già vincitore 3-2 a Gelsenkirchen, la formazione di Guardiola ha sotterrato i tedeschi sotto un pesantissimo 7-0, con reti di Agüero (2, una su rigore), Sané, Sterling, bernardo Silva, Foden e Gabriel Jesus.