Riva e Lugano costretti alla resa da Neuchâtel e Pully, pur se le Tigri sarebbero potute tornare a casa con 2 punti preziosi con un po' di fortuna in più
Altro weekend senza vittorie per le squadre ticinesi di Lega nazionale A. I Lugano Tigers hanno perso sul terreno di Neuchâtel per 87-84, mentre il Riva non ha avuto scampo a Pully, 88-59. Ha riposato invece la Spinelli, in virtù – si fa per dire – di un campionato a 9 che condiziona il percorso abituale, con un calendario, diciamolo pure, ridicolo.
Il Lugano ha sfiorato il colpaccio in terra neocastellana, durante un confronto giocato a viso aperto e dove le cifre sono molto simili, ma pure possibili “imputate” a sostegno del risultato finale. Un primo dato: i bianconeri hanno sbagliato 10 tiri liberi (15 su 25), il Neuchâtel 8 (8 su 16). I neocastellani hanno preso 35 rimbalzi, il Lugano 31, ma 3 rimbalzi in meno in attacco, 15 a 12 per i padroni di casa, trasformandoli però in 18 punti contro i 13 di Ducommun e compagni. Insomma, differenze che vengono a premiare i romandi, che hanno comunque tirato meglio da 3, 11 su 27 (40%) contro il 5 su 14 (35%).
La gara è andata a strappi, con gli ospiti a inseguire quasi sempre, ricucendo anche svantaggi importanti. Nel primo quarto scappa a +5 il Lugano (2-7), ma poi si va dall’11 pari al 20-13 al 7’, fino al 29-18 alla prima pausa. Poi dal 32-22 al 3’ il risultato diventa di 40-35 al 7’, fino al pareggio con Marning al 20’. Sostanziale equilibrio nel terzo quarto, sino al 60-53 al 7’, quindi +11 al 9’ (69-58) e distacco riportato a +9 all’ultima pausa (69-60). Il Neuchâtel torna a +10 al 4’ (78-68), quindi a +9 al 7’, ma un Lugano che ci crede recupera negli ultimi 90 secondi, portandosi a un solo canestro con la tripla di un esemplare Ballard, a 23 secondi dalla sirena, pur se il risultato non è più cambiato.
Un Lugano che, ancora una volta e malgrado i 18 punti realizzati, ha pagato l’inconsistenza difensiva di Marning sotto le plance, se pensiamo che ha preso la pochezza di 3 rimbalzi, dicasi 3, contro gli 11 di Ballard, tanto per fare un esempio, e i 10 di Martina in campo avversario, lasciando 15 punti a un Dentlinger per nulla trascendentale quanto efficace. Dal canto suo Hopkins, 29 punti con 10 su 22 al tiro, ha perso contro l’immarcabile Jones (26 punti, 10 su 17, 5/9 da 3) che ha fatto la differenza. È vero che Neuchâtel ha schierato solo due stranieri, ma ha in Maquiesse (17 punti) e Ducommun (14) due pedine molto valide. I giovani bianconeri han comunque fatto vedere buone cose e stanno crescendo, trascinati da un ottimo Ballard. Con un pizzico di fortuna in più e qualche banale errore in meno (vedi i “rigori” sbagliati) si potevano portare a casa due punti preziosi.
Nulla da fare, invece, per il Riva Basket sul terreno del Pully. Anche in questo caso le cifre sono impietose e tutte a favore delle padrone di casa. Le due straniere del Pully hanno segnato gli stessi punti della squadra momò, 59: la Welch-Colemann 32 (13 su 18), la pivot Nila Brankford 27 punti, 11 su 17 e 18 rimbalzi. Tutt’altro apporto quello delle straniere del Riva: Nelson 21 punti, con 8/22 al tiro, la Stephens 4/12 e sì, 11 rimbalzi e soli 20 minuti di campo, tra falli e… fiato (sic). Un confronto impietoso fra giocatrici che hanno gli stessi costi ma una resa opposta. È chiaro che in questo contesto diventa difficile per le giovani ticinesi fare oltre quello che fanno (24 punti, contro i 29 delle svizzere del Pully), se si pensa che delle 15 palle perse ben 6 sono a carico delle straniere. Non vogliamo dare alibi a nessuno, ma la realtà dei fatti emersa in queste prime 5 partite mostra chiaramente il prezzo che si paga quando manca chi dovrebbe trascinare.