Le ticinesi approdano ai quarti di Coppa, eliminando rispettivamente il Neuchâtel e il Monthey. Montini: ‘Il dio del basket ci sta dando una mano’
Avanzano a braccetto in Patrick Baumann Cup (l’ex Coppa Svizzera) le due ticinesi, entrambe qualificate per i quarti di finale. La sfida fra Lugano e Neuchâtel è finita 80-78 fra il tripudio del centinaio di tifosi che, come trenta giorni fa, ha goduto di una vittoria in rimonta sulla sirena dei Tigers. La Spinelli a Monthey ha fatto il suo dovere vincendo per 78-83, ma complicandosi la vita nell’ultimo quarto.
Per i Tigers si sapeva che era una gara difficile, anche perché con i rientri di De la Fuentes e Salman il roster dell’Union appariva decisamente troppo forte. Ma la squadra di Montini ha, ancora una volta, fatto il miracolo, mandando a casa gli spocchiosi neocastellani che, avanti tutta la gara, hanno smesso di giocare per fare i “giochini” e lo spettacolo che, alla fine, ha premiato i guerrieri bianconeri.
Il primo quarto è in equilibrio fino al 15-14 al 7’: poi un paio di conclusioni affrettate permettono ai neocastellani di piazzare un 9-0 che li porta alla pausa sul 15-23. Inizio di secondo quarto ancora in apnea per i bianconeri, perché gli ospiti vanno a +14, 17-31 al 3’, con un parziale a cavallo dei due quarti di 2-15. Ma i Tigers trovano d’incanto difesa e punti e piazzano un micidiale 16-0 che riporta le squadre in parità a quota 31 al 6’. Ma il Neuchâtel si ritrova, i bianconeri forzano alcune conclusioni e il vantaggio torna a +11, 31-42, con un parziale di 0-11 di parziale. Nel finale un 4-0 rimette i Tigers a -8, 34-42. La percentuale al tiro a metà gara parla di un 37% per il Lugano contro il 44% degli ospiti, ma i 13 rimbalzi a 26 sono testimonianza del potenziale sotto canestro del Neuchâtel, con 10 punti su secondi tiri contro i 2 del Lugano: la differenza di punteggio alla pausa.
Terzo quarto sulla falsariga con i neocastellani ad andare avanti, +14 al 6’, 42-56. Poi un paio di triple di Battey e Dell’Acqua riducono a 12 lo scarto all’ultima pausa: 50-62. Poi Jeanmonod (il peggiore in campo), sul -2, dopo un 10-0 bianconero, non trova di meglio che fischiare il quinto fallo a Battey, a mezza palestra di distanza: il 7-0 ospite è cosa fatta: dal 61-63 al 61-70 in due minuti. Ma i Tigers non ci stanno e piazzano un 9-2 che li porta avanti, 77-76 a 88” dalla sirena con le triple di Warden e Williams: poi Moten segna il 77-78 a 18 secondi. Ma Dell’Acqua, a un solo secondo dalla sirena, infila la tripla dell’80-78. Nulla da fare per il tiro della disperazione che sbatte sul ferro e sbatte anche il Neuchâtel, che torna a casa a piangere per come ha buttato la gara.
«È incredibile – dice un Valter Montini esterrefatto –, vincere ancora allo sprint una gara persa almeno sette volte. Ci sarà un dio del basket che ci sta dando una mano, perché vede nel nostro piccolo gruppo un grande cuore, fino alla fine. Sono felice per tutti i nostri giocatori, dirigenti, tifosi, vittorie così fanno tanto bene».
Lugano: Sampson 18, Bracelli 2, Warden 14, Dell’Acqua 15, Battey 14, 0, Donnelly 0, Williams 17, N.E. Picco. Montanari e Agustoni. Lugano 26/58, 12/30 da 3, 34 rimbalzi, 12 palle perse; Neuchâtel 34/78, 5/30 da 3, 46 rimbalzi, 10 palle perse; parziali: 15 – 23, 19 – 19, 16 – 20, 30 – 16).
La Spinelli, dopo un primo tempo equilibrato, chiuso sul 22-18, ha cambiato ritmo nel secondo quarto, con un 14.24 e ulteriormente nel terzo (11-21), per un parziale di 44-63.
Il dominio massagnese è pressoché in ogni parte del campo e il gioco senza respiro. Poi, nell’ultimo quarto, dal 47-63 il Monthey va sul 60-71 al 5’. E quando la testa rimane in panchina, il Monthey dà tutto quello che ha, risalendo. E quando Forrest, a 21” dalla fine mette la tripla del -2, 78-80, tutta Monthey sogna. Ma ci pensa Marko Mladjan che negli ultimi nove secondi di gara mette un 3 su 4 dalla lunetta, consegnando ai suoi il biglietto per i quarti. Intanto Langford, infortunatosi sabato a un dito, rientrerà a gennaio.
«Sono felice per il passaggio del turno – ci dice Cabibbo – ma non possiamo avere quattro minuti di follia cestistica e permettere agli avversari certi recuperi. Inoltre, subire 31 punti in un quarto non fa mai bene».
Spinelli: Marko Mladjan 18, Williams 15, Clanton 12, Martino 0, Steinmann 1, Dusan Mladjan 21, Tutonda 3, Solcà 6, Dunans 7. N.E. Seistrajkov. Monthey 28/60, Sam 28/56, palle perse Monthey 13, Sam 15. Rimbalzi: Monthey 28, Sam 31. Parziali: 22-18, 14-24, 11-21, 31-20