Basket

Coppa svizzera amara per le ticinesi, out ai quarti di finale

La Sam Massagno eliminata a Nosedo dal Ginevra, i Lugano Tigers reggono solo metà partita a Friborgo. Il Riva batte il Troistorrents

Tutonda difende su Anabir
(Ti-Press/Crinari)

Quarti di Coppa svizzera amari per le ticinesi: si può forse definire agrodolce la sconfitta dei bianconeri a Friburgo ma amarissima quella patita in casa dalla Spinelli. E se i Tigers han lottato per oltre metà gara, la Spinelli ha lottato con vera determinazione solo nei minuti finali, ovviamente troppo tardi.

Andando con ordine, a Nosedo, dopo il minuto di silenzio per onorare la scomparsa del giornalista e collega Marco Galli, la gara si è messa subito in salita con il Ginevra che scappa sul 2-7 dopo 3’. E la rincorsa, a elastico, continua per tutta la gara. Il 13-19 a fine quarto evidenzia subito un 6-13 nei rimbalzi, Leitmotiv di tutta la gara, e Sam che tira col 28% contro il 47 ospite. Due fattori essenziali. Infatti, nel secondo quarto, dal -8, 15-23 al 3’, la Spinelli recupera fino a -1, 28-29 con Tutonda e Dusan Mladjan all’8’, ma il 2-8 ospite determina il 30-37 a metà gara. La Sam concede ben 11 rimbalzi d’attacco al Ginevra e un 13 su 22 incolmabile e, diciamolo, inaccettabile. Elastico che continua anche nel terzo quarto: da -9 a +1, 42-41 al 3’ con Dusan, e 49 pari con Addison all’8’: ma, ancora una volta, 1-7 nel finale per il 53-58. Ultimo quarto a rincorrere dopo il 60-61 al 3’ si va 63-73 con Anabir al 6’. Poi la tripla del Williams ginevrino, per il 67-76 a 2’ dal termine è micidiale. La Sam mette in campo tutto e di più, il Ginevra risponde dalla lunetta: Williams 4 punti e la triple di Solcà ricuciono a -4 a 37”, 77 a 81, ma Gravet e Humprey sono implacabili dalla lunetta e firmano l’82-88 finale.

Una sconfitta che fa molto male, al di là dell’assenza di Marko Mladjan che rimane importante, ma che non giustifica tutto. Si sono visti canestri presi dagli ospiti in maniera sconcertante per la difesa, come i tre su rimessa sotto canestro, con lo stesso schema, tiri aperti assurdi come quello concesso a Williams, libero con soli 5”, su una rimessa laterale, e troppi rimbalzi offensivi, tre nel secondo quarto, ma pesano gli 11 del primo e i 27-38 finali sono una sentenza. Determinanti pure gli 11 punti a 6 su secondo tiro. È mancato completamente Langford, 1 rimbalzo in 15 minuti di campo, e in parte Williams, lontano parente di quello visto settimane fa, 6/11 e poco dinamismo: il 12/12 di Dusan Mladjan nei liberi compensa in parte la sua poca propensione difensiva, così come Steinmann e Martino poco efficaci in attacco. Clanton è stato il migliore dei suoi, ma troppo solo sotto le plance. «Ci hanno sovrastato fisicamente – dice un deluso Gubitosa – e noi non abbiamo giocato con quella determinazione necessaria negli incontri fisici. Troppi svarioni difensivi e poca circolazione della palla in attacco ci hanno penalizzato. Non eravamo lontano, ma in queste sfide da dentro e fuori, occorre lottare in ogni angolo e non concedere una marea di rimbalzi, o perdere 11 palle».

Spinelli: Williams 14, Clanton 16, Martino 0, Steinmann 0, D. Mladjan 23, Tutonda 9, Solcà 8, Langford 1, Addison 11, NE: Koludrovic, M.Mladjan,
Sam 27/53 (18/32, 9/21, 19/25), Ginevra 32/69 (27/55, 5/14, 19/23); palle perse: Sam 11, Ginevra 7; rimbalzi: Sam 27, Ginevra 38. Parziali: 13-19, 17-18, 23-21, 29-30

Il Lugano ha tenuto testa ai burgundi ben oltre metà gara: 14-22 il primo quarto, con un 4-19 dopo 7 minuti, 36-37 a metà gara. Poi è arrivato l’infortunio a Battey, elongazione della spalla, al 3'13” sul 41 pari e da lì il poi l’Olympic ha dilagato, chiudendo con un 97-71 che sa di amaro al di là degli effettivi in campo. «Sono molto contento della prestazione della mia squadra – commenta il presidente Cedraschi –, perché siamo riusciti a stare in campo con grande forza e determinazione. Con Battey in campo abbiamo giocato alla pari contro questa corazzata, e di ciò va dato merito a tutti quanti. Certo è che la fortuna non sta proprio dalla nostra parte in questa stagione». Le 19 palle perse e le percentuali al tiro hanno fatto la grande differenza.

Lugano: Sampson 20, Bracelli 3, Warden 3, Dell’Acqua 16, Battey 6, Hammond 20. Picco 3, NE: Alì, Montanari, e Agustoni
Lugano 25/63 (15/35, 10/28, 11/15). 39 rimbalzi, 19 palle perse; Olympic 36/76 (25/46, 11/30, 14/26), 42 rimbalzi, palle perse 8; parziali: 14-22, 22-15, 28-16, 33-18

Un tiro libero di Clerici a 11” dalla sirena e uno sbagliato da Constantin a 5” dalla sirena, hanno determinato una preziosa vittoria per il Riva 61-62 contro il Troistorrents. Trascinate da Hunter, 24 punti, e da Bell, 20 punti e 13 rimbalzi, ben coadiuvata da Veri, 12 punti e 10 rimbalzi, e dal supporto delle altre, le momò ha comandato praticamente sempre, solo 34” di vantaggio alle vallesane in tutto, meritandosi una preziosa vittoria. Un 22-34 autorevole nella prima metà gara, ma poi il recupero avversario, 25-16 nel terzo quarto, ha reso palpitante il finale.

Riva: Hunter 24, Picco 8, Bell 20, Veri 9, Fontana 0, Clerici 1, Ghidini 0, Lattuada 0, NE Cattaneo, Iemma e Galli.