Il tecnico della Sam lancia il terzo atto di una finale orfana di una pedina fondamentale come Williams. Dopo il tentativo, a vuoto, di ingaggiare Taylor
Prima di addentrarci nei possibili meandri di gara 3 della finale tra Sam Massagno e Friborgo, sgomberiamo il campo e diciamo che sarà una partita falsata. L’assurdo tentativo di stoppare una schiacciata da parte di Cotture, abituato a menar botte nei 3x3 senza che nessuno fischi, ha messo fuori uso martedì la pedina fondamentale di questa Spinelli, Isaiah Williams. La guardia statunitense è quella che fa da catalizzatore, l’uomo dei recuperi, dei rimbalzi offensivi e dei punti, oltre a mettere museruole varie, vedi quella a Kovac in gara 2. Ora non si può piangersi addosso, perché i playoff vanno avanti e l’Olympic incombe con tutto il suo potenziale, ma si sa già che non sarà la stessa sfida alla pari, piaccia o meno filosofare. Al di là delle affermazioni di Gubitosa: «Dovremo dare tutti qualcosa in più, è evidente, per sopperire a questa grave assenza. Ma siamo una squadra, e dobbiamo dimostrarlo, andando in campo con determinazione e fisicità, sprecando il meno possibile e prendendo ogni palla vagante, a cominciare dai rimbalzi», dice il tecnico massagnese.
Avete comunque fatto un tentativo per ingaggiare Vernon Taylor: «Purtroppo ha problemi con la sua società tedesca, il Grüningen, e non vuol lasciare senza aver messo tutto a posto. Abbiam cercato solo lui perché era con noi lo scorso anno e conosce tutto o quasi, oltre a occupare lo stesso ruolo di Williams. Cercare altri era un salto nel buio senza garanzie, non essendo libero… Napier» aggiunge, scherzando, il coach.
Che partita dovrà fare la Spinelli? «Dovrà andare oltre i propri limiti, come si dice in gergo. Noi abbiamo un buon potenziale ma non sempre tutti lo mettono in campo, sia in attacco sia in difesa. Loro, ne sono certo, avranno il tarlo che senza Williams non avranno problemi, anche se dicono il contrario. Quindi vedremo quali “teste” saranno più pronte a dare battaglia».
Ci sono da prevedere novità tattiche? «Qualcosa è probabile che ci sarà, dipende dallo sviluppo della gara. Ti può anche capitare la giornata storta al tiro, a noi come a loro, e già questo è un fattore. Di sicuro dovremo lavorare molto sui ‘tagliafuori’ e non lasciare loro secondi tiri».
Inoltre, a nostro modo di vedere si dovrebbe giocare di squadra anche in attacco, facendo le scelte oculate e non dopo tre secondi, obbligando i burgundi a difendere e, se possibile, a fare falli. «Accorciare un po’ i cambi sarebbe una buona cosa – conclude Gubitosa –. Poi, come detto, l’Olympic è una portaerei e quindi ha risorse molto ampie, oltre ad avere il fattore campo. Anche l’arbitraggio avrà il suo peso ma mi sembra che sinora sia stato abbastanza lineare e ininfluente».