Basket

Emozioni e suspense a Nosedo: la Sam vince e pareggia i conti

Finale ricco di colpi di scena in gara 2 della finale tra il Massagno e l'Olympic Friborgo, mandato al tappeto da un canestro di Bogues a 1‘’ dalla fine

Uno spettacolo di partita
(Ti-Press/Gianinazzi)

La vittoria della Spinelli è arrivata proprio e soltanto nel momento in cui il tiro dall’angolo di Roberto Kovac è stato “sputato” dal ferro. A
1 secondo e 2 decimi Bogues aveva dato il +1, 77 a 76 con un tiro libero a disposizione: doveva colpire il ferro e la partita finiva lì: invece la palla non toccava il ferro e quindi la rimessa è andata all’Olympic che, per una volta non ha messo l’ultimo tiro. E così la Sam porta a casa la vittoria che riapre la finale, anche se pesa tantissimo l’infortunio di Williams a 35 secondi dalla fine, per un tentativo sciagurato di Cotture di impedirne la schiacciata, e che potrebbe essergli costato una frattura al braccio.

Con 17 punti, 5 recuperi e 4 rimbalzi Williams è stato certamente il trascinatore di una Spinelli finalmente scesa in campo con gli attributi e anche per l’Olympic è stata un’altra musica. Williams a francobollare Kovac, Bogues a infilzare la difesa da ogni parte (24 punti) e gli altri a dare maggiori contributi in difesa, vedi i 7 rimbalzi di Marko Mladjan. Ma i due fratelli, 4/17 al tiro Marko e 2/11 Dusan han patito sia la difesa sia un eccessivo individualismo nel cercare soluzioni improbabili, con qualche fallo inutile come l’ultima spinta di Marko che ha mandato in lunetta Ballard a 6 secondi dalla sirena: 1 solo libero dell’americano ma poi – il passato non insegna? – la Sam dimentica il tagliafuori e lo stesso Ballard segna da 2: 75-76 a 4 secondi e 2 decimi dalla fine. Poi, come detto, Bogues rimedia in parte, e il ferro fa l’altra parte.

In avvio, la partita decolla a favore della Spinelli che va sull’11-7 al 4’ e poi sul 15-9 al 6’. Quindi palle perse e tiri fuori luogo danno al Friborgo gli spazi della transizione e di uno 0-11 che chiude il quarto sul 15-20. Il secondo quarto è un batti e ribatti con vantaggi mai superiori ai 4 punti, con un Williams in gran spolvero e una Spinelli che difende coi denti, all’immagine di capitan Andjelkovic e James. Le percentuali alla pausa centrale sono del 41% per la Sam e del 42% dei burgundi i quali vantano però un maggior numero di… palle perse. È Jurkovitz nel quarto a tenere in piedi i suoi, con Kovac francobollato e Jordan evanescente: 40 a 37 lo score.

L’inizio di terzo quarto è il peggiore per la Spinelli, che perde palloni in attacco, anche con due falli assurdi, e favorisce il 10-0 dell’Olympic. Ricuce Marko Mladjan che ritrova finalmente punti e segna persino Galloway, “mani di burro”, ma l’Olympic è avanti sul 53-57. Nell’ultimo quarto la partenza della Sam è buona e ricuce subito per il 60 pari al 3’ con Andjelkovic. Martino è un cambio prezioso
per le guardie e non molla Kovac: poi ci si mette Mbala, un ombra in campo, con un canestro e un 3+1, 61-66 sul tecnico ad Alexic al 5’.
È Bogues che ricuce il -5, mentre James firma il 70 pari a 104 secondi dalla sirena. Ballard fa 3/4 dalla lunetta, Williams inchioda e poi si ferisce, e arriviamo al finale già descritto.

Una vittoria meritatissima per il grande impegno di tutti e per averla cercata sino all’ultima goccia di energia. L’Olympic è battibile ma senza Williams sarà veramente dura a giocare due volte a Friborgo. «È stata una partita decisa dai dettagli, come spesso si dice – commenta Gubitosa –, ma stasera la fortuna è girata da questa parte. Abbiamo lavorato bene sui due fronti e con qualche attimo di pazienza in più, avremmo anche potuto fare meno fatica. Ma questi sono i playoff: la fisicità che ci abbiamo messo ha dato i suoi frutti, abbiam tenuto a zero Gravet e a 4 Freeman, concedendo poco a Jankovic e limitando Kovac. Insomma, abbiamo dimostrato di esserci e ci saremo anche a Friborgo».

E Williams? «Vedremo – conclude Gubitosa –. Ma è chiaro che, se non ci fosse, Friborgo diventerà l’Everest».