Lugano chiaramente battuto dal più forte Olympic Friborgo, ma i giovani schierati da Montini non hanno mai mollato e hanno meritato applausi
La sfida fra Lugano Tigers e Olympic Friborgo è finita come da pronostico, 63-91, ma non è andata come i più pensavano: il Lugano, senza Ross, Lawrence, il top scorer, e Warden ha messo in mostra una bella esibizione, giocando bene e a tratti anche più che bene, al cospetto di una compagine che ha quattro stranieri e cinque nazionali. E non ci sono stati nemmeno sconti da parte di Aleksic, coach dei burgundi, il quale ha… arrischiato a schierare i suoi giocatori negli ultimi 4 minuti della gara sul vantaggio, chiaramente "risicato", di 55-78. Battute a parte, l’Olympic non ha concesso nulla per cui le differenze tecniche di chili e di centimetri si sono fatte sentire. Basti pensare che i bianconeri hanno preso 27 rimbalzi contro 48, 6 a 16 quelli offensivi che sono stati tramutati con 24 punti su secondo tiro contro i 6 dei bianconeri. Differenze che si sono logicamente palesate anche nelle percentuali al tiro, con il 39% in casa bianconera e il 52% per gli ospiti. Insomma, un gap di non poco conto. Eppure, diciamo un grande bravo a tutti i giocatori messi bene in campo da Montini, perché ognuno ha fatto il possibile, non rinunciando mai alla lotta. Il più scarso alla fine, a livello di grinta e determinazione, è apparso Hamilton con 6/20 al tiro e solo 7 rimbalzi, tutti difensivi: è vero che ha dovuto sfangarsela contro Jankovic, Cotture, Padget e Nikolic, però è altrettanto vero che la parola lottare ha un altro spessore. Sotto la sapiente regia del solito Zinn, seppur con qualche logico eccesso nel palleggio, i giovani bianconeri han fatto la loro parte: Mina, il migliore, ha realizzato 13 punti, Bracelli 7, Alì 6, Matasic 7, Bernardinello 3, Dell’Acqua 3, tutti stando in campo una ventina di minuti. Togninalli, al rientro, ha fatto la sua parte con impegno, ma l’assenza è pesata.
Un Lugano che è stato in vantaggio nel primo minuto, 3-1, e poi il divario è via via salito, ma senza tracimare: 14-19 alla prima pausa. Nel secondo quarto, il primo allungo l’ha firmato Solcà, il migliore dei suoi, con tre triple consecutive alle quali han risposto Mina e Bracelli da 3, ma l’Olympic è volato, con un successivo 6-0 sul 24-38 al 7’, prima di chiudere metà gara sul 33-46.
In entrata di terzo quarto un 8-0 ospite porta lo svantaggio a 19 punti al 3’, 35-54, divario che sale a +26 sul 39-65 tre minuti dopo. Replica di cuore dei bianconeri con un 6-0 e chiusura di quarto a -20, 51-71. Ultimo quarto di resistenza, 55-78 al 4’, quando Montini toglie anche Hamilton prima e Zinn dopo, per cui il parziale finale di 8-13 fa poca storia. Una bella prova di Alì, anche 5 rimbalzi, Matasic in regia e Bracelli anche in difesa, oltre alle due triple. Mina premiato come migliore dei suoi: e un plauso a Montini per averli portati a questo livello in pochi mesi e fra mille infortuni.