RUGBY

Posta un video razzista: per otto mesi non potrà più giocare

La Federazione squalifica Jaminet, terzino della Francia e del Tolone, per una frase su Instagram. Il legale: ‘Era la risposta all'amico che lo scherniva’

La Ffr: ‘Ha violato i principi più alti del nostro sport’
(Keystone)
26 luglio 2024
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Nel rugby non si sgarra. Né in campo, né fuori. Se n'è accorto anche Melvyn Jaminet, venticinquenne terzino del Tolone e del Quindici di Francia, squalificato per quasi otto mesi dalla Federazione francese da ogni competizione per aver postato sui social un video in cui il nativo di Hyères si lasciava andare a considerazioni razziste. Una presa di posizioni, quella della Federrugby, che non lascia adito a dubbi: «Al termine della sua seduta odierna, il Consiglio disciplinare della Federazione ha stabilito che Melvyn Jaminet ha violato i principi più alti del nostro sport», si legge nel comunicato della Ffr, che ha deciso di sospendere il giocatore per ben trentaquattro settimane, in cui Jaminet non potrà prendere parte ad alcuna competizione. Oltre a ciò, dovrà pure passare alla cassa: ben 28'750 franchi la multa che gli è stata inflitta.

La questione risale al 6 luglio, il giorno dopo la vittoria dei Bleus in Argentina (28-13), quando Jaminet aveva postato un video su Instagram – poi cancellato – in cui diceva «Vi giuro, il primo arabo che incontro per strada lo colpisco con il casco». Secondo quanto riportano i media francesi, stando al suo avvocato quel video sarebbe stato la risposta a un suo amico nordafricano che lo prendeva in giro perché la mamma di Melvyn non voleva che passasse la serata in discoteca. «Ovviamente, questo tipo di commento banale estrapolato dal contesto ha avuto un esito catastrofico», spiega il legale di Jaminet.

Tale spiegazione, naturalmente, non basterà al giocatore per evitare la sanzione, anche se la Federazione rugbistica francese aggiunge che otto di quelle trentaquattro settimane di squalifica potranno venir sostituite «da attività di interesse generale a beneficio della Ffr, attraverso azioni di prevenzione incentrate sui pericoli associati all'alcol e ai social network, oppure ad azioni di promozione dei valori dello sport incentrate sulla lotta alla discriminazione».