Il Folletto del Togghenburgo, a 42 anni, venerdì a Oberstdorf in occasione della prima tappa taglierà un traguardo davvero significativo
Sarà anche vero che in Svizzera manca la concorrenza per un posto in Coppa del mondo, ma la 25a presenza ai più alti livelli del salto con gli sci è pur sempre un bel record, e un merito che al 42enne Simon Ammann va riconosciuto. Dopo una stagione piuttosto deludente a livello di risultati – anche per via di un inizio ritardato dovuto agli esami universitari – quest'anno il sangallese ha ritrovato immediatamente un buon livello. Negli 8 salti di Coppa del mondo di questa stagione, è sempre riuscito a entrare nei migliori 50 e ben 4 volte ha saputo addirittura qualificarsi per la seconda manche. E, al momento, occupa la 34a posizione nella classifica generale ed è pronto per esibirsi per la venticinquesima volta a Oberstdorf, Garmisch-Partenkirchen, Innsbruck e Bischofshofen per la prestigiosa Tournée dei 4 Trampolini, alla quale non ha potuto partecipare soltanto due volte.
La prima occasione in cui si era sentito parlare di lui, nel dicembre del 1997, era un liceale di soli 16 anni, e a Oberstdorf – al debutto – chiuse al 15° posto guadagnandosi la qualificazione per le Olimpiadi di Nagano in cartellone un paio di mesi più tardi. Le due sole assenze di Ammann alla Tournée risalgono al 2000 e al 2022, quando era fuori forma: ecco perché, in 27 anni di carriera, questa sarà ‘soltanto’ la sua 25a presenza.
Il sangallese, a quanto pare, di abbandonare lo sport d’élite non ha la minima intenzione. Dopo 4 ori olimpici, un titolo iridato dal grande trampolino e uno nel volo con gli sci, una Coppa del mondo generale e quattro podi nella Tournée, Ammann prosegue la sua avventura benché sia poco probabile che possa arricchire ulteriormente il suo invidiabile palmarès. A inizio stagione, in un'intervista, gli fu chiesto se continuasse a saltare per passione o per nostalgia, e lui rispose: ‘Lo sport d’élite, per me, è ancora un progetto’.
Ormai padre di famiglia, Simon svolge un sacco di attività oltre al salto con gli sci e agli studi accademici: è membro del Cda degli impianti di risalita del Togghenburgo, sta restaurando un albergo, è consulente nello sviluppo di una calzatura in carbonio ed è un pezzo grosso di una società di management e marketing. A 42 anni, non può certo competere con le capacità fisiche dei migliori fra i suoi avversari, ma... «posso ancora piazzarmi bene in classifica», dice, «non grazie alla fase di stacco, ma a quella di volo». E dunque si sta concentrando sulla velocità di partenza seguendo i consigli del suo nuovo allenatore, il norvegese Rune Velta. E la 22a posizione raggiunta nelle qualificazioni per la gara di oggi a Oberstdorf (in cui affronterà l’austriaco Daniel Tschofenig) sta a dimostrare che il lavoro svolto è pagante.
Dal canto suo Gregor Deschwanden ha sorprendentemente deluso nella prima tappa sul trampolino germanico: il peggior salto fin qui in stagione ha collocato il lucernese in 33a piazza, sinonimo comunque di qualificazione. Attualmente ottavo della classifica di Coppa del mondo, il 32enne è rimasto lontano dalle misure fatte registrare dai beniamini di casa Andreas Wellinger (135 m) e Karl Geiger (134 m) dinanzi a un pubblico da record di 16’300 spettatori. E, quest’oggi, sarà chiamato a superare l’ostico scoglio del campione del mondo in carica Timi Zajc. Remo Imhof, il migliore della truppa elvetica che sarà opposto allo sloveno Domen Prevc, e Killian Peier hanno invece mostrato di apprezzare la pedana tedesca piazzandosi rispettivamente in 21a e 24a posizione. Peier affronterà il polacco David Kubacki (vincitore della Tournée nel 2020, ma non più in forma smagliante).