SPORTS AWARDS

Marco e Mujinga i migliori. Ma c’è gloria anche per Roger

Attribuiti a Zurigo i premi dell’anno: per la seconda volta di fila davanti a tutti c’è Odermatt, assieme a Kambundji, mentre Lara Gut-Behrami è terza

Odermatt e Kambundji, re e regina indiscussi
(Keystone)
11 dicembre 2022
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Per la seconda volta di fila, senza troppa sorpresa a dire il vero, Marco Odermatt è il miglior sportivo svizzero dell’anno. Con il 44,1 per cento dei voti. Questo l’esito della cerimonia conclusa poc’anzi a Zurigo, dove l’extraterrestre dello sci si lascia alle spalle il decathleta Simon Ehammer (che si ferma a quota a 16,1) e il collega Beat Feuz, terzo con il 13,2%. Sesto posto, invece, per il ticinese Noè Ponti, a cui va il 6,3 dei voti.

Al femminile, lotta accesa fino alla fine con un terzetto davvero di prim’ordine, con la nostra Lara Gut che si piazza terza con il 18,6% delle preferenze, superata sul filo di lana dalla collega Corinne Suter (19%) e da una Mujinga Kambundji (34,4%) che non ha certo bisogno di presentazioni e che, come Odermatt, è al suo secondo trionfo filato. In una cerimonia segnata dall’arrivo, a sorpresa, di Roger Federer: dopo l’annuncio del ritiro a metà settembre, con la chiusura in pompa magna alla Laver Cup di Londra, il quarantunenne tennista più amato di sempre in Svizzera ha ricevuto dalle mani della consigliera federale Viola Amherd il premio d’onore, dopo essere stato eletto ben sette volte atleta rossocrociato dell’anno tra il 2003 e il 2017, cosa mai riuscita a nessuno. È la sesta volta, e soltanto la prima da tredici anni, che la giuria degli Sports Awards decide di attribuire il premio d’onore: prima di Federer, tale riconoscimento era spettato a Res Brügger (nel 2001), Ferdi Kübler (nel 2003), Peter Sauber (nel 2005) e Adolf Ogi (nel 2007), oltre che alla selezione calcistica laureatasi campione del mondo tra gli U17 (nel 2009).

Gli altri premi della serata sono stati attribuiti a Roman Josi, eletto Mvp dell’anno, alla nazionale di calcio, al tecnico di calcio Urs Fischer (allenatore dell’anno) e a Marcel Hug, atleta paralimpico dell’anno.