Il belga della Quick-Step prima maglia gialla del Tour de France. A Copenaghen ha preceduto Van Aert e Pogacar. Male gli svizzeri Küng e Bissegger
Grande sorpresa al Tour de France, la prima maglia gialla va sulle spalle di Yves Lampaert. Partito quando tutti i favoriti erano già risaliti sui loro pullman, il belga della Quick-Step ha preceduto Wout van Aert di 5" nella cronometro di 13,2 km di Copenaghen, capitale danese che quest’anno ha ospitato il Grand Départ. Lampaert ha approfittato di condizioni meteo leggermente migliori rispetto a quelle dei principali papabili (partiti tutti nella prima metà della gara), ma ha comunque dimostrato grande coraggio e tanta abilità nella conduzione del mezzo tecnico, assumendosi tutti i rischi del caso nelle curve del percorso, rese ancora più insidiose dall’asfalto bagnato. Al terzo posto ha chiuso a 7" Tadej Pogacar, vincitore delle ultime due edizioni del TdF.
Giù dal podio ci è finito Filippo Ganna. Il campione del mondo contro il tempo, che sul suo calendario aveva cerchiato di rosso proprio la data del prologo, ha concesso 10" al vincitore e 5" a colui che tutti ritenevano fosse il suo principale avversario. Per il cronoman di Verbania, un risultato piuttosto deludente, soprattutto alla luce delle attese da lui stesso riposte sulla prima giornata del Tour de France. A sua parziale scusante, una leggera foratura in corso d’opera, tappata dalla schiuma presente nello pneumatico, ma comunque causa di una perdita di pressione che lo ha in qualche modo condizionato.
Se Ganna e Van Aert venivano considerati come i principali papabili alla maglia gialla, in molti vedevano in Stefan Küng (campione europeo della specialità) e Stefan Bissegger due possibili outsider. Le strade di Copenaghen non hanno però portato fortuna alla coppia elvetica. Entrambi sono partiti nel momento di pioggia più intenso, ma a soffrirne è stato in particolare Bissegger, vittima di due scivolate che lo hanno tolto ben pesto dalla lotta per la vittoria. Al termine, il portacolori della Ef Education ha chiuso lontanissimo, al 99° posto a 1’12" da Lampaert. È andata un po’ meglio a Küng, nel senso che il turgoviese è riuscito a coprire i 13 km del percorso senza cadere, tuttavia la sua cronometro è stata deludente: ha chiuso a 23" dal vincitore in 14ª posizione, ben al di là di quelle che erano le aspettative della vigilia.
Il grande beneficiario di giornata, per quanto riguarda la classifica generale, è stato il solito Tadej Pogacar. Lo sloveno, che oramai riesce a dominare in qualsiasi specialità del ciclismo su strada, ha concesso soltanto 2" a Van Aert e ha guadagnato qualcosa su tutti gli altri pretendenti alla vittoria finale: 8" sul danese Vineegard, 9" sul connazionale Roglic, 16" su Adam Yates, 18" su Thomas, 24" su Vlasov, 42" su Quintana. Poca roba nell’economia delle tre settimane di gara, ma un segnale importante per capire chi sarà, anche quest’anno, l’uomo da battere.
Domani il Tour si fermerà ancora in Danimarca, con una frazione soggetta alle bizze del vento e dei ventagli (attenzione a possibili agguati da parte delle compagini belghe). Dovrebbe comunque essere una frazione dedicata ai velocisti, così come quella di domenica, la terza in terra danese prima del ritorno in Francia. La leadership potrebbe cambiare velocemente, con Van Aert che si vorrà riprendere una maglia gialla scippatagli da Lampaert, e Mathieu van der Poel (5° nella cronometro a 13" da Lampaert, ma a 8" da Van Aert) desideroso di replicare quanto fatto un anno fa, quando aveva vinto la seconda tappa e sfilato la maglia dalle spalle di Alaphilippe.