La palla a spicchi ben si sposa con numeri e percentuali, ma quelli individuali sono troppo spesso inficiati dal minutaggio di ogni singolo giocatore
Le statistiche sono una delle componenti del basket e, soprattutto, per i giocatori che vengono in Elvezia sono importanti per cercare i "numeri" che li portino a trovare spazio nelle varie divisioni europee che, inutile negarlo, stanno tecnicamente almeno una spanna sopra il nostro campionato. Ovviamente le statistiche, si sa, non dicono tutto e spesso sono ingannevoli perché le percentuali vanno considerate a parità di esecuzioni e, logicamente, di minutaggio. Prendiamo la media punti: i giocatori dei Tigers occupano tre delle prime cinque posizioni, con Criswell (21,2) primo, Robertson (18,2) quarto e Humphrey (18) quinto. Nel mezzo altri due giocatori di squadre "minori", Brent Jackson del Boncourt (21) e Cooper degli Starwings 20. Inutile dire che il minutaggio dei tre bianconeri, vicino ai 40 minuti in ogni gara, è il fattore determinante in questa classifica. Lo stesso vale poi per i rimbalzi, con Robertson secondo con 10,2 di media e Humphrey quinto con 7,9. Il migliore tra chi gioca in squadre da titolo, diciamo le prime quattro per generosità, è Nikolic, sesto (7,1), seguito da Jankovic dell’Olympic, nono con 6,3 e Williams della Sam, decimo con 5,9. Insomma: solo uno o due nei primi dieci perché le squadre forti hanno un roster adeguato e la distribuzione di minuti è ben differente dalle ultime in classifica. Di conseguenza, anche le statistiche relative all’efficienza, riflettono i dati delle altre.
Allora? Allora torniamo a quanto detto all’inizio e cioè che le statistiche individuali nulla dicono della forza reale dei singoli e, conseguentemente, delle squadre. Bisogna quindi emigrare nelle statistiche di squadra e, al netto di certe valutazioni, come gli assist e le palle perse e recuperate, dove le valutazioni sono alquanto ondivaghe, troviamo l’88,2 di media della Spinelli al primo posto, seguita dall’Olympic (86) e con Union Neuchâtel, terza forza, al quinto posto. Al terzo abbiamo il Boncourt e al quarto i Tigers. Nei punti subiti abbiamo al primo posto l’Olympic, 64,2, seguito dalla Spinelli (72,2), poi Ginevra (72,3) e Neuchâtel (72,4), le prime quattro della classifica. Lugano nono con 85,7. Cifre confermate dai rimbalzi totali, con Olympic (34,3) e Spinelli (32,3), seguiti da Lugano (32,1) e Neuchâtel (31,3). Insomma, la forza delle squadre emerge chiaramente e senza ombra di dubbio i numeri riflettono le forze in campo. Poi, per qualche decimo o punto di differenza, possiamo avere uno o due posti in più o in meno in classifica, ma l’insieme è inequivocabile. Ai coach il compito di riflettere sulle loro scelte tattiche ma, soprattutto, sulle scelte tecniche operate in stagione. Dove si evince che i difetti dei singoli emergono anche dalle statistiche.