Sam Massagno troppo forte nonostante un buon inizio da parte del Lugano. La pratica evasa già in entrata di seconda frazione con un 17-2 per la Spinelli
Il derby di serie A è scivolato via dopo nemmeno 15 minuti, incanalandosi verso una facile vittoria massagnese. Eppure, occorre sottolinearlo, per 15 minuti i Tigers sono stati meglio di Taylor e compagni, al netto dei due potenziali in campo. Infatti, Massagno ha iniziato in maniera assi svagata, mentre Bracelli e compagni hanno mantenuto una costante concentrazione, malgrado l’evanescenza di Robertson sotto le plance: dall’8-7 al 4’, sulla tripla di Bracelli, il Lugano si è costruito un 10-0 che ha costretto Gubitosa al timeout. Il finale di quarto è stato comunque equilibrato con i bianconeri a chiuderlo avanti di 1, 19-20. A inizio secondo quarto c’è stato l’ingenuo terzo fallo di Robertson, il che ha costretto Nikolic a metterlo in panca. Ma i Tigers han tenuto sino al 31 pari al 5’. Il rientro di Robertson non ha però permesso continuità: i cambi operati da Nikolic sono stati dannosi al punto che Massagno ha infilato prima un 10-0 e poi un 7-2 che, in pratica, hanno segnato il derby, chiudendo metà gara sul 48-33 con una tripla di Dusan Mladjan allo scadere.
Nel terzo quarto la Spinelli ha allungato con Dusan Mladjan che ha infilato 14 punti, praticamente in faccia a Stevanovic, per il +20, 68-48 al 7’, per poi chiudere la terza fazione sul 75-58. Ultimo quarto senza sussulti perché il 10-1 in entrata di quarto ha messo il risultato sul +26, 85-59 al 4’, prima di chiudere a +25 alla sirena finale, 100-75.
La Spinelli, senza Kovac e Hüttenmoser, ha imposto la sua migliore forza tecnica e fisica, sfruttando al meglio tutte le opportunità, con Dusan dalla linea dei tre punti, James sotto le plance (9/12) e Nikolic 8/12. In difesa i bianconeri hanno patito molto: come detto Stevanovic è stato annichilito da Mladjan, ha gestito male un mare di palloni, ne ha persi 5, pur prendendo 9 rimbalzi è stato negativo. Lo stesso vale per i vari Togninalli e Mina, poco reattivi e subito tolti dalla contesa. I tre stranieri si sono battuti come sempre, anche se Robertson si è fatto del male da solo con due inutili falli in attacco che han pesato: 14 punti alla fine, quando non contavano nulla, ma si salva con i 14 rimbalzi presi. Bene Humphrey, il migliore del Lugano per lotta, 9 rimbalzi e 20 punti, mentre Criswell, 24 punti ma 4 palle perse, è andato sparendo. Insomma, troppo poco per poter impensierire una Sam che ha avuto un maggior peso in ogni angolo del campo, soprattutto quando ha deciso di cambiare marcia.
Spinelli: Taylor 16, Williams 0, Martino 7, D. Mladjan 28, Nikolic 19, Veri 0, Tanakovic, M. Mladjan 9, James 21, Manzan e Terrir.
Lugano: Criswell 24, Bernardinello 3, Humphrey 20, Bracelli 5, Maffei, Robertson 14, Dell’Acqua 1, Stevanovic 8, Mina, Matasic, Togninalli.
In Coppa Svizzera Olympic e Nyon si sono qualificati per la finale. I primi vincendo a Neuchâtel, i secondi, che hanno recuperato Sow, espugnando Martigny. Finale tutta in discesa per i burgundi, come ampiamente pronosticato.