La Spinelli passa senza grossi problemi a Boncourt, mentre i Tigers sono costretti a cedere di fronte alla prima forza del campionato
Weekend senza sussulti per le due ticinesi di A: la Spinelli vince a Boncourt, mentre i Tigers perdono in casa contro l’Olympic. Andando a ritroso: va detto che la vittoria della Spinelli cancella la scialba prova offerta contro il Monthey, anche se era lecito aspettarsi una gara ben più complessa, visto che Gubitosa non ha potuto disporre di due pedine essenziali come Kovac e James. Ma ci hanno pensato un super Nikolic, 37 punti, 15/20 al tiro e 9 rimbalzi, e una prova di sostanza dei fratelli Mladjan, 10 punti Dusan, 19 Marko e 9 rimbalzi, coadiuvato dai 10 rimbalzi di Williams, per chiudere la pendenza in poco più di 10 minuti. Infatti, chiusa metà gara sul 48-46, la Spinelli ha messo la museruola ai giurassiani e con un parziale di 9-26 nel terzo quarto ha chiuso la pendenza.
Per il Lugano la sfida con l’Olympic era impari già in partenza. Poi ci vanno aggiunti l’infortunio a un occhio a Humphrey che l’ha tenuto fuori per oltre 13 minuti a cavallo dei primi due quarti, e il doppio fallo tecnico a Robertson che è uscito al 21’38”. Il primo tecnico per diatribe verbali fra lui e Jurkewitz, il secondo per un leggero diniego su un fallo non fischiato. Ma dato che Mikaelides deve sempre fare il fenomeno quando nessuno glielo chiede, e i suoi due compari l’hanno emulato in un mare di decisioni ridicole, ecco che i bianconeri sono stati ulteriormente penalizzati. Non diciamo che la partita l’han decisa gli arbitri, ci mancherebbe, ma il trio non ha certamente contribuito a renderla più piacevole, tollerando non poco le mani addosso dei titolati burgundi e fischiando quelle veniali ai giovani bianconeri, bersagli più che facili. In ogni caso va detto che il Lugano ha tenuto bene il campo, pur con tutti i limiti naturali e non, giocando spesso con un certo ordine e trovando buoni spunti con i vari Matasic, 5 punti, Mina 5, Dell’Acqua 3 e Stevanovic 7. Robertson, 12 punti e 9 rimbalzi, è stato fermato non dagli avversari, mentre Humphrey, 16 punti e Criswell 25 han fatto la loro parte. Dell’Olympic poco da aggiungere a quanto si sa già: è una forza globale, disponendo di almeno 10 giocatori intercambiabili con quintetti a scelta per Aleksic. D’altra parte se hai in squadra quattro stranieri e 5 nazionali, non è difficile capire come mai stai dominando la scena. Il 102-73 finale rispecchia fedelmente le differenti forze in campo e non sono certamente gli stop e la pandemia che aiutano a costruire il gioco. Ma non era questa contro l’Olympic la partita da vincere per i Tigers che ora avranno una quindicina di giorni per recuperare e migliorare un gioco d’assieme difensivo che fa ancora troppa acqua. E da lì passa la ricostruzione.