Domani all’Elvetico il Lugano affronta il Boncourt. Domenica Massagno impegnata in trasferta contro gli Starwings
Per i Tigers, qualificatisi in settimana per i quarti di Coppa vincendo contro il Morges, urge tornare alla vittoria. Il Boncourt ha sinora vinto tre gare ma non è certo un complesso irresistibile. I due Jackson e Calasan sono i punti forti, unitamente a Juraj Kozic, accompagnati dal fratello Petar. Ritorna all’Elvetico anche Patrick Kovac, emigrato quest’anno nel Giura a fare esperienze di vita e di basket. Per i bianconeri si tratta di ritrovare un forte spirito di sacrificio e quello di squadra, dal primo al quarantesimo minuto. Alcune partite sono state buttate al vento proprio per egoismo, quando le soluzioni individuali, quasi sempre forzate, hanno minato il gioco di squadra e l’efficacia di alcuni notevoli recuperi. La squadra deve crescere, dicono tutti, però l’andamento dei singoli è troppo altalenante. Va pur detto che se gli stranieri devono stare in campo per 40 minuti, non si può pretendere molta lucidità nei finali di gara, per cui occorre anche un sistema di gioco che li preservi un po’. In fatto di schemi ci sono ovvie lacune di esecuzione e c’è da augurarsi che vengano limate. Stesso discorso per la difesa, troppo spesso senza rotazioni e aiuti, indispensabili in ogni squadra. Il Boncourt lo si può battere ma i bianconeri devono veramente scuotersi.
La Spinelli va a Basilea su un campo per nulla semplice, quello degli Starwings. Cooper, Rutherfort e Kostic sono un trio da prendere con le pinze e l’ambiente difficile. La Sam deve temere il contraccolpo della sconfitta in Coppa, anche se perdere a Friburgo ci sta. Però nella gara di mercoledì si sono viste troppe distrazioni difensive e qualche gioco d’attacco poco dinamico e di squadra. La Sam deve ritrovare i giusti meccanismi e gli equilibri che sa esprimere nelle giornate migliori. Essenziale anche recuperare Nikolic, avulso dal gioco e poco incisivo dopo la malattia, e una migliore costruzione di gioco per favorire Kovac e Dusan Mladjan, sempre raddoppiati o quasi per rendere loro difficoltoso ogni tiro. Per Gubitosa un lavoro non semplice se i suoi giocatori non collaborano a ricostruire sul campo i giusti meccanismi. La Spinelli è prima, dirà qualcuno, di che cosa ci si lamenta? Giusto, ma pensare che oramai tutto sia dovuto perché si è leader sarebbe un atteggiamento sbagliato. Le lacune emerse contro l’Olympic devono essere uno sprone a migliorare il gioco di squadra, senza il quale non si vincono le sfide cruciali.