Martedì al Comunale di Bellinzona la Sprunger disputerà l’ultima gara della carriera in una serata ricca di star, tra cui i ticinesi attesi protagonisti
«Alcune persone mi hanno chiesto come abbiamo fatto a organizzare una gara simile dei cento metri femminile, di spessore superiore a quello della Weltklasse di Zurigo». Basterebbero le parole di Beat Magyar per spiegare lo spettacolo che andrà in scena martedì al Comunale di Bellinzona nell’undicesima edizione del Galà dei Castelli.
«Grazie a un aumento del budget del 30%, il livello del meeting si è alzato in maniera impressionante – ha aggiunto Enrico “Chico” Cariboni –. Per esempio nei 400 m femminili avremo quattro atlete reduci dalla gara di Zurigo di giovedì. Ci aspettiamo dunque di vedere lo stadio pienissimo, per sostenere in particolare i nostri rappresentanti».
Fra i tanti campioni presenti Shelly-Ann Fraser-Pryce, Andre De Grasse, Sandi Morris, Ryan Crouser e tanti altri. Tanti e molto attesi anche gli atleti rossocrociati, iniziando da colei che sarà al via dell’ultima gara della sua gloriosa carriera, Lea Sprunger (400 m): «Il calendario ha fatto sì che la mia ultima stagione si chiudesse a Bellinzona, in un meeting che porto nel cuore, a casa di Ajla che è stata una delle persone più importanti della mia carriera – commenta la vodese –. Ho peraltro avuto la fortuna di poter scegliere quando smettere e ci sono già tanti eventi da settembre dell’anno scorso in avanti a cui ho preso parte per l’ultima volta. Detto ciò Bellinzona è proprio l’ultimo quindi sarà sicuramente speciale e le emozioni saranno molto forti. Non so ancora però come reagirò, penso proprio che ci saranno tante lacrime sia da parte mia (cosa che pensavo potesse accadere già a Zurigo) sia di altri. Chiuderò comunque senza rimpianti, anche per quanto riguarda i risultati ottenuti sono soddisfatta, ora è il momento di dedicarmi ad altro, ma non di staccarmi dal mondo dell’atletica. Infatti mi dedicherò agli studi in management e tecnologia dello sport e parallelamente lavorerò per il meeting di Athletissima a Losanna. Inoltre spero di avere più tempo da trascorrere con il mio ragazzo, con cui mi sposerò l’anno prossimo».
Nei 400 m uomini, sarà invece di scena il ticinese Ricky Petrucciani: «Non mi sento una star, anche se in effetti punto al record svizzero. La chiave per riuscirci sarà evitare pressioni inutili, come accaduto nelle ultime due gare, per cui mi sono detto di liberare la mente e di pensare alle cose importanti: divertirmi e correre. Lea rappresenta un esempio per me e per tutta la mia generazione. L’ho vista vincere a Berlino e a Glasgow, è stata un traino grandissimo quando ero molto giovane, per investire ancora più tempo e dedizione in questo sport e vederla lasciarci sarà triste e mancherà al panorama svizzero. Ma l’importante è che lei sia felice e sono certo che lo sarà».
Dopo la gara di Zurigo, sede degli allenamenti dell’onsernonese, ecco l'appuntamento a pochi chilometri dal posto in cui è cresciuto: «A Bellinzona mi sento comunque più a casa, visto che familiari e amici sono tutti qua. Per cui, anche se sarà già la mia terza partecipazione al programma principale, sarà una grande emozione. Oltretutto sembra che il meteo sia dalla nostra parte, dopo che già a Zurigo era migliorato giusto in tempo per la gara. Poi finalmente potrò staccare per qualche giorno, magari partendo per l’estero».
Gli occhi del Ticino saranno puntati anche sulla sprinter locarnese Ajla Del Ponte, reduce dallo splendido terzo posto ottenuto alla Weltklasse: «Tutta la stagione è stata pazzesca. Se qualcuno un anno fa mi avesse detto che mi sarei laureata campionessa europea indoor sui 60 m, che avrei corso cinque volte sotto gli undici secondi portando il record svizzero a 10”90 e che avrei chiuso quinta alle Olimpiadi, l’avrei giudicato completamente matto, ma avrei anche firmato subito. È anche vero che tanti atleti nel corso di quest’anno olimpico ritardato hanno centrato i propri personali. L’aspetto per me decisivo sono la mia testardaggine e la costanza messa negli allenamenti, puntando anche sull’esecuzione e quindi sul sapere sempre dove devo appoggiare il piede. Anche perché come atleta d’élite sai che non puoi puntare solo alla riconferma, per cui l’anno prossimo ai Mondiali di Eugene e agli Europei di Monaco vorrò essere protagonista, anche se non posso ancora dire cosa succederà nei prossimi mesi. Fuori dalla pista cerco di rimanere sempre la stessa Ajla, da quando frequentavo il Liceo a ora che corro e anche una volta che la mia carriera sarà conclusa. Non voglio creare un personaggio, né ne sarei capace, prima dell’atleta viene la persona».
Anche per Del Ponte intanto bisognerà passare al “dopo-Sprunger”: «Il suo addio sarà un momento forte, ci sarà un grosso groppo in gola. Ormai sono sei anni che mi alleno nello stesso gruppo e continuerò a farlo anche senza di lei, assieme siamo andate in Olanda, ne abbiamo vissute tante e so che potrò continuare a scriverle e a contare su di lei quando ne avrò bisogno».
In corsia accanto alla valmaggese nei 100 m ci sarà Mujinga Kambundji. Le due finora si sono già trovate una di fianco all’altra sei volte in stagione con tre “vittorie” ciascuna, al Comunale sarà quindi la bella: «Ma anche se siamo in Ticino io mi sento di correre in casa tanto quanto Ajla, visto che per me l’importante è trovarmi in Svizzera – puntualizza Kambundji –. Inoltre a Bellinzona mi trovo sempre molto bene e sono felice di poterci tornare, sarà una gara molto eccitante. Penso di poter fare meglio anche di 10”94, senza badare troppo ai record. Idem quando corro i duecento, anzi se ci sono entrambe le distanze posso svolgere un solo riscaldamento, poi ormai sono abituata a disputare entrambe le gare. Ora avrò ancora diversi appuntamenti che non ho potuto programmare nel corso dell’estate, ma poi mi godrò tre settimane di vacanza assoluta».