BASKET

Torna la Nba, la caccia ai Lakers è aperta

Parte domani una stagione con dieci partite in meno rispetto alla tradizione. Un solo svizzero in campo, Clint Capela con gli Atlanta Hawks

(I Lakers di LeBron James sono ancora la squadra da battere)
21 dicembre 2020
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L'Nba torna domani sera a occupare il suo tradizionale palcoscenico, con una stagione ridotta a 72 partite invece di 82 a causa della pandemia di Covid-19. E per 29 squadre una sola parola d'ordine: detronizzare i Los Angeles Lakers.

Parte dunque la 75ª edizione del campionato più spettacolare e più seguito del mondo. Dopo aver terminato la passata stagione nella bolla Disney World (a Orlando, in Florida) con la vittoria per 4-2 dei Los Angeles Lakers sui Miami Heat, l'Nba è di nuovo in pista, sempre con Covid-19 come spada di Damocle. Ma l'arrivo dei vaccini e dei test rapidi offre prospettive meno fosche rispetto alla scorsa primavera.

I tifosi sugli spalti

Delle trenta franchigie, sette (Cleveland, Houston, Memphis, New Orleans, Orlando, Utah e Toronto a Tampa Bay) avranno tifosi sugli spalti e due (Atlanta e Dallas) hanno lasciato la porta aperta a un eventuale ritorno del pubblico. Il club più permissivo, al momento, è Orlando, con 4'000 spettatori ammessi, un tasso di riempimento del 21%. Tasso che le diverse franchigie potranno aumentare fino al 50% se tutti i tifosi saranno sottoposti a test o se il tasso di positività della contea non supererà il 3% e la media settimanale sarà inferiore a 10 contagi per ogni 100'000 abitanti.

Dal profilo sportivo, i Lakers di LeBron James e Anthony Davis sono i favoriti per mantenere il titolo nella Città degli Angeli, anche se la stanchezza della scorsa stagione potrebbe essere un fattore determinante in occasione delle finali di luglio. Arruolando il miglior sesto uomo della lega, Montrezl Harrell, il veterano Wesley Matthews e l'interno spagnolo Marc Gasol, la franchigia viola e oro si è coperta le spalle.

Nella West Conference, i contendenti più seri sembrano essere i Los Angeles Clippers guidati da Kawhi Leonard e Paul George e i Denver Nuggets con alla testa Nikola Jokic. Ma la partenza di coach Doc Rivers per Philadelphia, sostituito da Tyronn Lue, e l'implosione nei playoff contro il Denver non parlano a favore dell'altra franchigia di Los Angeles.

Occhio all'Oriente

Se proprio si vuole trovare un vero avversario dei Lakers bisogna forse guardare a Oriente, a quella East Conference che annovera, ad esempio, i Brooklyn Nets, ora allenati da Steve Nash, assistito dal suo ex mentore Mike D'Antoni. La coppia Kyrie Irving-Kevin Durant non ha mai potuto giocare insieme da quando Durant si è strappato il tendine d'Achille durante le finali Nba del 2019 in maglia Golden State Warriors contro i Toronto Raptors. Con l'apporto di un Durant ristabilito, la compagine della Grande Mela potrebbe mantenere le aspettative.

Attenzione anche ai Milwaukee Bucks del greco Giannis Antetokounmpo, che una settimana fa ha firmato il più grande contratto nella storia dell'Nba con un accordo quinquennale in grado di garantirgli 228 milioni di dollari. Ma il franchigia del Wisconsin deve ora imparare a essere più letale nei playoff e non solo nella stagione regolare.

Occhio anche a Miami, sfortunata finalista nella bolla di Disney World, ma capace di mostrare grande carattere e una determinazione che le ha permesso di sopperire, almeno in parte, a un effettivo di qualità inferiore rispetto a quello dei Lakers. Anche i Boston Celtics e i Philadelphia 76ers avranno la loro voce in capitolo. Tutti i valori in campo, però, potrebbero mutare se Houston scegliesse di scambiare James Harden con una squadra della East Coast.

Clint Capela, l'unico giocatore svizzero che in questa stagione calcherà i parquet della Nba, cercherà di portare i suoi Atlanta Hawks nei playoff. Ma la ricostruzione in atto in Georgia, incarnata da una bella svolta giovanile, fa presagire come i giorni felici siano da cercare più nel futuro prossimo che nel presente.