La Nba è ripartita con il successo dei Clippers nel derby di Los Angeles con i campioni in carica. Riuscito anche il ritorno dopo oltre 18 mesi di Durant
Si è aperta con una sconfitta 116-109 dei Lakers campioni in carica nel derby di Los Angeles contro i Clippers la stagione di Nba. Nella serata che ha visto LeBron James e compagni ricevere il prezioso anello simbolo del successo nello scorso campionato (quello concluso nella "bolla" di Orlando con la vittoria in finale sulla sorpresa Miami) e dedicato al compianto Kobe Bryant, il Prescelto (solo 22 punti e 5 rimbalzi) e il suo fedele compagno Anthony Davis (18/7) si sono dovuti inchinare ai "cugini" cittadini guidati dalla coppia formata da Paul George (33/6) e Kawhi Leonard (26/2) in uno Staples Center ancora chiuso al pubblico a causa della pandemia di coronavirus. In campo appena 72 giorni dopo gara 6 dell'ultimo atto dei playoff che ha regalato loro 17esimo titolo, i gialloviola sono apparsi comprensibilmente lontani dalla migliore condizione, a immagine di un LeBron autore solo di 7 canestri su 17 tentativi.
Se i campioni in carica sembrano in grado, dall'alto dell'organico comunque sulla carta più attrezzato della lega, di tornare a far paura a tutti nel breve termine, ben più lungo si annuncia il percorso verso la rinascita dei Golden State Warriors. Dopo aver chiuso mestamente all'ultimo posto una stagione in cui hanno dovuto fare a meno per infortunio di molte delle loro stelle (in primis Klay Thomson, che dovrebbe saltare anche tutta questa annata), i tre volte campioni tra il 2015 e il 2018 si sono nettamente inchinati 125-99 di fronte ai Nets allenati per la prima volta da Steve Nash e trascinati da un Kyrie Irving da 26 punti e 4 assist, che ha subito mostrato una bella intesa con l'ex Warriors Kevin Durant (22 punti e 5 rimbalzi), a sua volta al rientro dopo un anno e mezzo di stop per la rottura del tendine d'achille nelle Finals del 2019.