Ginnastica

Amherd pretende un cambiamento radicale

La consigliera federale ha imposto ai vertici della ginnastica di svoltare in maniera drastica. Intanto si è dimesso il direttore Ruedi Hediger

10 novembre 2020
|

Ieri, una mozione adottata dalla Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati ha deciso di istituire un sistema di segnalazione esterno alle singole federazioni, un centro di controllo, per evitare abusi nel settore dello sport, con riferimento, nel caso specifico, alla ginnastica. Oggi, il direttore della federazione Ruedi Hediger ha rassegnato le dimissioni per fine anno. Infine, sempre oggi, i vertici della Fsg, unitamente ai responsabili di Swiss Olympic, sono stati ascoltati dalla ministra dello sport Viola Amherd.  

È messa sotto pressione, la federazione svizzera di ginnastica, da alcuni mesi sotto accusa a seguito dello scandalo delle rivelazioni scioccanti sui metodi di allenamento di alcune giovani ginnaste svizzere a Macolin che hanno denunciato comportamenti violenti e intollerabili da parte di tecnici e allenatori (violenza verbale, fisica e mobbing, tra le accuse lanciate).

Urge una svolta

Nell’incontro che ha chiesto, Viola Amherd ha detto di non tollerare quanto accaduto alle atlete e ha auspicato che venga fatto tutto quanto possibile a tutela degli sportivi. Non solo nella ginnastica, bensì nello sport in generale. Da parte dei dirigenti della federazione e del comitato olimpico, la consigliera federale ha ottenuto l’impegno a cambiare radicalmente le cose. Le parti si sono dette convinte che serva un cambiamento culturale nell’ambito della formazione di atlete e atleti. Una svolta che deve avvenire a tutti i livelli della federazione. Urgono misure radicali. Tra quelle paventate, un maggiore sostegno finanziario da parte di Swiss Olympic. Pieno sostegno viene dato al sistema di segnalazione esterno alle singole federazioni sollecitato dalla commissione del Consiglio agli stati ieri, per la creazione del quale l’Ufficio Federale dello Sport aveva dato mandato al comitato olimpico già nel 2019.

Hediger lascia a fine anno

L’ultima notizia in ordine di tempo sono le dimissioni di Hediger. In carica dal 2008, in federazione dal 1995, il 63enne alto dirigente ha rassegnato le dimissioni da direttore della Federazione svizzera di ginnastica. Lascerà incarico a fine anno. La direzione operazionale sarà assunta a interim a inizio 2021 dall'attuale responsabile delle finanze Kurt Hunziker. «La federazione svizzera è oggetto di pesanti critiche da molte settimane - ha spiegato il 63enne - a causa delle denunce fatte da alcune atlete della ritmica e dell'artistica. In veste di direttore, me ne assumo io la responsabilità. Anche se le inchieste sono tuttora in corso, con le mie dimissioni desidero favorire una nuova partenza con nuove persone. Voglio che nelle settimane a venire, al centro dell'attenzione vengano poste le misure che abbiamo già introdotto e quelle nell'ambito dei valori e dell'etica che saranno oggetto dei lavori della Fsg, e non le discussioni sul personale. Mi spiace che sotto la mia direzione siano stati commessi degli errori e che delle atlete abbiano sofferto. Sono profondamente dispiaciuto». «Hediger - è intervenuto il presidente centrale in carica fino al 31 dicembre Erwin Grossenbacher - ha diretto la federazione con grande entusiasmo e con passione, sia per lo sport d'élite sia per quello per tutti. Ha contribuito alla creazione di una commissione etica indipendente e di numerosi posti di lavoro nello sport d'élite, per meglio accompagnare i nostri atleti di punta».

Centro di aiuto e sostegno

È invece notizia di ieri un primo passo ufficiale fatto dalla politica, scesa in campo con i tempi che a volte le sono propri, quindi non con il tempismo che la vicenda avrebbe richiesto. Una mozione adottata dalla Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio degli Stati, che si è espressa in tal senso con 10 voti contro 3, ha deciso di istituire un sistema di segnalazione esterno alle singole federazioni per evitare abusi nel settore dello sport. Un simile centro di aiuto e di primo sostegno dovrebbe contribuire a proteggere maggiormente i diritti delle atlete da abusi. La commissione è giunta a tale conclusione ieri dopo aver sentito i rappresentanti della Federazione svizzera di ginnastica e di Swiss Olympic. La commissione si è detta scioccata dalle rivelazioni pubbliche e dai malfunzionamenti segnalati dalle ginnaste di stanza a Macolin - dal settore della ritmica e dell'artistica - e pretende che venga modificato un certo tipo di cultura di allenamento.

Una cultura che è stata messa in discussione da tempo da parte della stessa federazione svizzera di ginnastica, finita pesantemente sotto accusa ma decisa a svoltare in direzione di quella chiarezza che è sembrata mancare all’interno di una struttura che va riorganizzata, reimpostata. Ne sta stava già occupando il presidente uscente Erwin Grossenbacher, se ne occuperà attivamente anche il suo successore, il ticinese Fabio Corti, primo ticinese a guidare una federazione storica con un incarico che lo vedrà però insediato solo a partire dal 1° gennaio. Il dossier è stato aperto già mesi fa, con le prime pesanti accuse risalenti allo scorso giugno, alle quali si sono poi aggiunti altri interventi sulla falsariga di quanto denunciato, tra le altre, dalla ticinese Lisa Rusconi. La federazione aveva prontamente reagito allontanando due allenatrici della ritmica e sospendendo il responsabile dello sport d’élite Felix Stingelin, con il quale è il contratto è stato poi definitivamente rescisso pochi giorni fa. Sono questi i primi provvedimenti concreti, unitamente alla creazione di una commissione etica, organo di sorveglianza indipendente chiamato a vigilare sul rispetto dei principi della Carta etica e del Codice deontologico della Fsg.

Un quadro chiaro, prima di dare le risposte

Ci si muove, insomma, in più direzioni. Sotto gli impulsi della politica. Il lavoro è già stato avviato, prima delle succitate udienze, ma c’è ancora molto da fare. Come confermatoci dal citato Fabio Corti, il quale in un’intervista rilasciataci lo scorso 3 novembre (cfr. laRegione pagina 13), aveva puntualizzato che «la vicenda non si esaurirà con il mandato del mio predecessore. Ci saranno degli strascichi e delle ulteriori decisioni da prendere, nelle prima fasi del mio mandato. Non sarà un compito semplice, ne sono consapevole. Abbiamo già preso decisioni che ci indirizzano verso una soluzione del problema».
Tra queste, come ricordato dal presidente del Memorial Gander, anche l’assegnazione di un mandato a uno studio di avvocati di Zurigo per un’analisi approfondita del settore della ritmica, in tutti i dettagli, coinvolgendo tutte le parti in causa, non solo le ginnaste, bensì anche le famiglie, gli allenatori, i dirigenti, i medici. «Prima di prendere una qualsivoglia decisione - aveva ricordato Corti -, vogliamo avere un quadro chiaro, vogliamo capire dov’è il problema, capire se ci sia un problema solo o ce ne siano tanti. Solo una volta fatta la chiarezza del caso saremo in grado di prendere delle decisioni e implementare le soluzioni atte a risolvere la situazione. L’operazione è complessa, perché a essere valutato è l’intero sistema, non il singolo componente. Ma vorremmo dare presto delle risposte concrete a una serie di questioni. Con l’auspicio che queste possano rivelarsi da subito efficaci».