CICLISMO

L'Uci ridisegna il calendario della stagione 2020

Blocco delle corse prolungato di un mese (fino al 1. luglio), Tour de France in settembre, Giro in ottobre, Vuelta in novembre. Mantenuti i Mondiali di Martigny

15 aprile 2020
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Anticipando le decisioni in un primo momento previste per domani al termine di un colloquio telefonico con gli organizzatori delle grandi corse a tappe, l'Unione ciclistica internazionale ha reso noto quello che sarà, a grandi linee, il calendario della stagione 2020. In primo luogo, l'Uci ha prolungato di un mese, vale a dire fino al 1. luglio, il blocco totale delle competizioni (fino al 1. agosto per le prove del World Tour). Ha inoltre deciso che tutti e tre i grandi giri, così come i cinque "monumenti" (Sanremo, Fiandre, Roubaix, Liegi e Lombardia) troveranno posto nel nuovo calendario, la cui pubblicazione avverrà prima del 15 maggio.

Si sa, comunque, che il Tour de France avrà luogo nelle date proposte ieri dal direttore Christian Prudhomme, vale a dire dal 29 agosto al 20 settembre. Secondo quanto riportato dal quotidiano francese L'Equipe, il percorso dovrebbe rimanere grossomodo lo stesso, così come le sedi di partenza e arrivo delle tappe. Nel suo comunicato l'Uci ricorda che "lo svolgimento nelle migliori condizioni possibili della Grande Boucle è giudicato di capitale importanza, alla luce della centralità della corsa nell'economia del ciclismo e della sua esposizione, in particolare per le squadre che beneficiano durante le tre settimane del Tour di una visibilità senza paragoni".

«Non sarà un Tour al ribasso – ha precisato Prudhomme –. Ci saranno senz'altro meno veicoli rispetto agli anni precedenti, in particolare per quanto concerne la carovana pubblicitaria», uno degli elementi di attrazione di un evento che raccoglie ogni anno tra i 10 e i 12 milioni di spettatori, secondo cifre rese note dagli organizzatori.

«Abbiamo voluto mettere il massimo della distanza tra noi e la pandemia. Il presidente della Repubblica ha fissato al 14 luglio la fine dell'embargo per manifestazioni con pubblico. Ci è parso saggio allungare ancora un po' il periodo, anche per dare ai ciclisti la possibilità di presentarsi nelle migliori condizioni possibili. Per quanto riguarda il percorso, sarà il medesimo, soprattutto vi saranno tutte le difficoltà inserite in origine. Era importante che il Tour decidesse le date, lo era soprattutto per i corridori che hanno bisogno di un obiettivo per potersi allenare», ha concluso il direttore della Grande Boucle.

I Mondiali tra Grande Boucle e Giro

E nonostante quest'anno il TdF sia costretto a perdere il suo posto quale avvenimento centrale dell'estate sportiva, il suo svolgimento avrà la precedenza su qualsiasi altra manifestazione. Se il Tour sarà il primo grande appuntamento stagionale (le date dei cinque "monumenti" non sono state per ora decise), l'Uci ha deciso di mantenere al loro posto i Mondiali di Martigny/Aigle. Ciò significa che la maglia iridata verrà assegnata il 27 settembre (la manifestazione inizierà il 21), vale a dire appena una settimana dopo la fine della Grande Boucle, su un percorso disegnato per esaltare gli scalatori puri. 

L'edizione odierna del quotidiano spagnolo El Pais aveva ipotizzato lo svolgimento della Vuelta a España dal 3 al 25 ottobre. Il comunicato dell'Uci riserva però quelle date al Giro d'Italia, mentre la Vuelta dovrebbe seguire la corsa rosa e disputarsi nel mese di novembre. Periodo, questo, non certo favorevole per una competizione che tradizionalmente prevede molte salite e il cui tracciato quest'anno si snoda praticamente soltanto nel Nord del Paese.

L'Uci ha riservato una data anche per i campionati nazionali, inseriti in calendario una settimana prima del via del Tour ed France (22-23 agosto). Per quanto riguarda il resto del calendario internazionale, la federazione con sede ad Aigle precisa che si provvederà al recupero del numero massimo possibile di corse, con priorità per quelle del World Tour (tra le quali figurano anche il Tour ed Suisse e il Tour de Romandie).

Infine, il posticipo di un mese della ripresa dell'attività taglia fuori dai giochi il Gp Lugano, previsto il 28 giugno.

«Tengo a ringraziare i rappresentanti degli organizzatori, delle squadre e dei corridori per la collaborazione offerta e il loro impegno in questi tempi difficili – ha commentato il presidente dell'Uci, il francese David Lappartient –. Abbiamo ancora molto lavoro da svolgere per finalizzare l'elaborazione di un calendario internazionale 2020 completamente rimaneggiato a causa del coronavirus, ma un primo passo molto importante è stato compiuto. Assieme riusciremo ad attraversare la crisi e a ricostruire quello che sarà il ciclismo post Covid-19».

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