La velocista ticinese sulla decisione del Cio di rinviare i Giochi: 'Quanto sta succedendo va al di là dello sport, torneremo a pensarci quando sarà il momento'
Solo qualche giorno fa Ajla Del Ponte ci aveva raccontato della difficoltà di allenarsi in condizioni non certo ideali a causa delle restrizioni legate all'emergenza sanitaria e nell'incertezza relativa all'eventuale rinvio dei Giochi di Tokyo 2020, obiettivo sul quale lei come tanti altri atleti si erano focalizzati (in maniera progressiva) negli ultimi quattro anni. Comprensibile quindi che la 23enne di Bignasco - che nel frattempo ha lasciato l'Olanda, dove si allenava con l’ex tecnico della staffetta rossocrociata Laurent Meuwly, ed è tornata in Svizzera - abbia reagito alla notizia del rinvio delle Olimpiadi al 2021 (entro l'estate a detta del Comitato olimpico internazionale) anche con un pizzico di sollievo.
«Innanzitutto sono contenta di essere di nuovo a casa e di poter stare con la mia famiglia - ci racconta la velocista dell'Usa Ascona, che per la rassegna in Giappone insegue ancora un biglietto individuale sui 100 m, mentre ha già in tasca quello con la 4x100 m rossocrociata -. Pochi giorni fa il Cio aveva affermato che avrebbe preso una decisione sui Giochi entro quattro settimane ma sono contenta e in un certo senso sollevata che l'abbia già fatto, in questo modo ci ha risparmiato qualche altra settimana di incertezza, situazione con la quale non era così evidente convivere».
Una decisione dolorosa ma che andava presa... «Per quanto possa lasciare un po' di amaro in bocca visto che noi atleti avevamo iniziato da tempo (e in maniera ancora più intensa quest'anno) a pensare a questo appuntamento, ritengo che rinviare l'evento era la decisione giusta da prendere. In primis perché nel mondo stanno capitando cose che vanno ben al di là dello sport, la salute viene prima di tutto e bisogna onorare tutti gli sforzi che si stanno facendo per uscire da questa situazione; in secondo luogo perché le condizioni di allenamento e di selezione per i Giochi non erano più le stesse per tutti, per cui non sarebbe stato equo proseguire in questo modo».
E adesso? «La notizia è ancora fresca e non abbiamo ancora analizzato nel dettaglio la situazione, lo faremo nei prossimi giorni. In ogni caso quando ho saputo dell'ufficialità del rinvio mi stavo allenando, sono rimasta tranquilla e ho finito i miei esercizi. Ed è quello che mi sono detta che voglio continuare a fare, ossia concentrarmi su ciò che posso controllare e farmi trovare pronta per riprendere il "piano Tokyo" quando sarà il momento. E con ancora più entusiasmo».