Nella Nfl spettacolare fine settimana di wildcard, con i Patriots battuti da Tennessee. A casa anche l'altro grande vecchio Drew Brees
Due sono le domande che da sabato sera agitano gli appassionati di football: chi vincerà il Super Bowl il prossimo 2 febbraio a Miami e quale sarà il futuro sportivo di Tom Brady. E per entrambe le risposte occorrerà ancora aspettare. Sicuramente meno per conoscere il nome della squadra che nell'albo d'oro succederà a New England, mentre la decisione di TB12 potrebbe farsi attendere ancora per qualche mese. Il quarterback più forte e più vincente della storia ha infatti chiuso la stagione ben prima del previsto, eliminato allo stadio del wildcard dai sorprendenti Tennessee Titans. E a 42 anni suonati non è detto che Brady voglia continuare a prendere botte e intascare milioni (dei quali, per altro, non avrebbe bisogno, visto che, oltre al patrimonio personale, può contare pure su quello dell moglie, la modella Gisele Bundchen). Per la prima volta dal 2000, quando New England lo aveva scelto al sesto giro del draft, Tom Brady è ufficialmente un free agent, vale a dire un giocatore in scadenza di contratto: può dunque ritirarsi, firmare un nuovo accordo con i Patriots, oppure emigrare verso una nuova franchigia in cerca di un quarterback ancora sulla cresta dell'onda e in grado di svezzare un giovane proveniente dal draft. Nessuno sa quale sarà la scelta dell'uomo dai sei anelli al dito. L'accoppiata Belichick - Brady è stata una delle più vincenti (se non la più vincente in assoluto) della centenaria storia della Nfl e di tutto lo sport statunitense. In vent'anni ha permesso a Boston di vincere sei volte il Vince Lombardi Trophy (più tre sconfitte in finale), traguardo mai riuscito a nessun altro duo. Head-coach e quarterback hanno instaurato una vera e propria dinastia, che molti ritengono però essere giunta al suo atto finale proprio per mano di Tennessee, dopo una stagione nella quale Brady ha iniziato a mostrare gli anni che gli pesano sul groppone (ad immagine della pessima prestazione offerta contro Miami nell'ultima della regular season, la cui sconfitta è costata ai Pats il bye nel primo turno dei playoff e, di conseguenza, l'obbligo di affrontare il wildcard poi rivelatosi fatale).
All'uscita dallo stadio TB12 non si è espresso sul suo futuro, limitandosi ad elogiare l'organizzazione di New England, Robert Kraft (il proprietario) e Bill Belichick. E, soprattutto, ammettendo che nelle sue intenzioni l'ultimo passaggio avrebbe dovuto essere un touchdown da 99 yarde e non un pick six che ha messo fine alla partita. Sì, perché quello che potrebbe essere stato l'ultimo lancio di Brady al Gilette Stadium si è risolto in un intercetto con ritorno in endzone. Anche per questo motivo in molti ritengono che il numero 12 farà di tutto per tornare anche nel 2020 alla testa dei Patriots, in modo da potersi rifare da uno smacco che, comunque, non macchia di certo la sua favolosa carriera. Ma non è detto che nel mese di settembre un roster dimostratosi insufficiente a livello offensivo possa essere migliore. New England da un ventennio vive sull'abilità di Belichick di scovare giocatori senza nome e trasformarli in campioni, strategia per altro obbligata dalla perenne presenza della squadra ai piani altissimi della Nfl, con la conseguenza di dover affrontare i draft con scelte sempre alte. E, soprattutto, l'ingombrante presenza di Brady non ha mai permesso di far crescere alle sue spalle un quarterback per il futuro. E se TB12 dovesse decidere di ritirarsi o di cambiare aria, i Patriots si ritroverebbero con un problema non indifferente in cabina di regia. Insomma, una squadra a corto di benzina (la più vecchia della Nfl) e l'incertezza nel ruolo principale fanno pensare che contro Tennessee sia stata scritta la parola “fine” al ventennio bostoniano. Anche se la pelle di un orso quale Belichick è meglio non venderla mai...
La stagione ha perso Tom Brady e ha visto andare in vacanza anche l'altro grande vecchio della Lega: Drew Brees (41 anni). Detentore di tutti i record per il ruolo di QB e vincitore del Super Bowl giusto 10 anni fa, è stato eliminato con i suoi New Orleans Saints da Minnesota. Per la squadra della Big Easy il feeling con la post season è decisamente scarso. Due anni fa era stata eliminata proprio da Minnesota con un TD all'ultimo secondo (e grossolano errore di un difensore), lo scorso anno era stata mandata a casa a un passo dal Super Bowl dai Los Angeles Rams e, soprattutto, da un errore arbitrale che ha fatto gridare allo scandalo, quest'anno si è fermata all'overtime ancora contro i Vikings e ancora con un'ultima chiamata molto dubbia: sul passaggio di Kirk Cousin nell'angolo della endzone, Kyle Rudolph ha chiaramente spintonato un avversario nel tentativo di liberarsi per la ricezione, ma gli arbitri hanno lasciato correre (ciò che non hanno invece fatto nella partita successiva, Philadelphia - Seattle, per una spinta molto meno evidente). Insomma, ancora una volta i Saints hanno di che recriminare, ma per lo meno si possono consolare con la certezza che Drew Brees anche nel 2020 sarà l'uomo dietro al centro.
Quella tra Saints e Vikings non è stata l'unica partita finita all'overtime in un weekend di wildcard davvero emozionante. Houston, infatti, ha dovuto ricorrere al prolungamento per avere la meglio di Buffalo, al termine di una partita molto spettacolare (per i Bills l'ultimo successo ai playoff rimane quello del 1995...). Più scontata, invece, la vittoria di Seattle a Philadelphia, anche perché gli Eagles hanno perso quasi subito il quarterback titolare Carson Wentz, vittima di un colpo alla testa. Da notare che per la prima volta in undici confronti di post season tra Birds Team (Eagles, Seahawks, Falcons e Ravens) la vittoria è andata alla formazione ospite.
Wildcard, i risultati
Houston - Buffalo ot 22-19. New England - Tennessee 13-20. New Orleans - Minnesota ot 20-26. Philadelphia - Seattle 9-17
Divisional playoff
Sabato (ora svizzerra)
22.35 San Francisco - Minnesota
Domenica
2.15 Baltimore - Tennessee. 21.05 Kansas City - Houston
Lunedì
00.40 Green Bay - Seattle