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La Russia di Putin tra memoria storica e propaganda

Su laRegione anche il party sui monti di Faido interrotto dalla polizia, le elezioni europee, il tema delle rendite e i sogni della ginnasta Lena Bickel

8 giugno 2024
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La politica si è sempre appellata alla storia per portare avanti le proprie priorità, spesso calcando la mano su alcune interpretazioni. Ma nella Russia contemporanea questo rapporto tra potere politico e memoria storica arriva a trasformare la storia in uno strumento di propaganda. Ieri con Stalin. Oggi con Putin. A colloquio con la storica Francesca Gori, ospite, insieme a Marcello Flores, del festival Echi di storia organizzato dall’Associazione ticinese insegnanti di storia.

Dal passato torniamo al presente e dalla Russia ‘facciamo le valigie’ per tornare al nostro Ticino. A Faido, settimana scorsa, sarebbe stato organizzato un party sui monti finito... con l'arrivo della polizia e anche della Rega. L'evento privato, all'inizio erroneamente confuso con un rave party, ha turbato la quiete dei vicini, tanto da arrivare a rivolgersi alle autorità comunali e non solo.

Si sofferma sull'attualità, allargando però lo sguardo al continente europeo a poche ore dai risultati delle urne, il commento di Roberto Scarcella. L’Unione europea, infatti, arriva al weekend delle elezioni con il fiato corto, annota il collega: "Da un lato gli immobilisti, gli attuali sovrani, rappresentati plasticamente dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen; dall’altro gli incendiari, i sovranisti, e qui la lista di chi sgomita per un posto in prima fila è lunga, dall’ungherese Orbán agli spagnoli di Vox, passando per Le Pen e il suo delfino Bardella. Qualche voce più ragionevole – nient’altro che europeisti convinti, insoddisfatti, eppure senza i candelotti di dinamite nelle tasche – ci sarebbe anche, ma resta sullo sfondo, inascoltata, perché a farsi notare è sempre chi urla o chi parla col megafono del potere".

Guardano dentro casa, invece, gli economisti Spartaco Greppi e Christian Marazzi che riflettono su ‘Il problema delle tre rendite’. "Ci vorrebbe un nuovo Angelo Rossi – scrivono – per cogliere la vera natura dell’economia e dei suoi risvolti politici di questo Cantone. In realtà, basta l’autore de ‘L’economia a rimorchio’ per analizzare quanto sta accadendo oggi".

Oltre cinquant’anni dopo Monaco 1972, la ginnastica a tinte rossoblù torna a respirare aria olimpica: infatti, dopo Patrizia Bazzi, è la volta di Lena Bickel: «Come presumo la maggior parte delle bambine, fin da piccola ho sempre sognato di poter partecipare, un giorno, alle Olimpiadi – racconta Lena –. Disegnavo i cerchi olimpici e ci mettevo vicino una ginnasta in verticale sulla trave. Ero io quella ginnasta, quella ginnasta che sognava a occhi aperti...».

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