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Avviata la raccolta firme per abrogare il decreto Morisoli

Il sindacato Vpod ha tempo fino al 10 luglio per raccogliere le 7’000 adesioni necessarie per la riuscita dell’iniziativa popolare

2 aprile 2024
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Abrogare il decreto Morisoli. Iniziamo la nostra rassegna di giornata con la notizia dell’avvio dell’iniziativa popolare volta alla cancellazione del controverso testo legislativo. A lanciare la raccolta firme è il sindacato Vpod e, come spiega il vicedirettore Andrea Manna, c’è ora tempo fino al 10 luglio per raccogliere le settemila adesioni necessarie affinché l’iniziativa sia dichiarata riuscita.

Con il maltempo di questi giorni, sembrerebbe, alle spalle, volgiamo lo sguardo a una pianta che necessita invece di caldo e asciutto. Parliamo della vite, protagonista di un articolo dei colleghi della cronaca di Bellinzona. Il Dipartimento del territorio ha infatti istituito una Zona di pianificazione nel Parco del Piano di Magadino che, oltre a vietare l’istituzione di nuovi vigneti e l’espansione di quelli attuali per i prossimi cinque anni, ha lo scopo di verificare quali aree siano meglio sfruttabili e quali no.

Ci spostiamo nel Locarnese, dove – ci riferisce il collega David Leoni – è in corso una mobilitazione per salvare le stazioni della Centovallina a Tegna e a Intragna. Secondo i piani della Fart i due caratteristici edifici di inizio Novecento dovrebbero essere infatti demoliti (e ricostruiti) per consentire la cadenza semi-oraria sulla tratta Locarno-Intragna. Una mossa sbagliata secondo la Società ticinese per l’arte e la natura, che ha infatti inoltrato un’opposizione all’Ufficio federale dei trasporti.

Sul fronte dei commenti, in pagina abbiamo il contributo di Roberto Antonini, che fa un’analisi di un atto che rischia di accelerare l’escalation in Medio Oriente. Ieri un caccia israeliano ha infatti colpito una sede diplomatica iraniana in Siria, causando otto morti. Mentre Teheran ha già annunciato ripercussioni, le conseguenze dell’attacco sono imprevedibili e secondo Antonini potrebbero celare la volontà del governo Netanyahu di accendere il conflitto fra sunniti e sciiti in Libano, per distogliere lo sguardo da Gaza.

Vi segnaliamo infine una riflessione del granconsigliere dei Verdi Marco Noi. Il deputato ecologista, partendo dal caso d’attualità che coinvolge il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi e il controverso incidente del quale è stato protagonista alcuni mesi fa, allarga lo spettro all’operato generale della Polizia cantonale negli ultimi anni. Dalla demolizione dell’ex Macello di Lugano alla distrazione che ha portato alcuni ragazzini a entrare in un albergo chiuso di Paradiso e a utilizzare le armi che la Polcantonale aveva lì lasciato, Noi si domanda se tra i ranghi degli agenti funzioni tutto a dovere o meno.

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