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È etico chiedere firme a persone dal tasso alcolemico dubbio?

Un Carnevale che perde il giornalino satirico, un altro che trova dei raccoglitori di sottoscrizioni. Ma pure il pallone ‘spia’ cinese e la storia di Ashe

6 febbraio 2023
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Il Carnevale di Tesserete – previsto dal 23 al 25 febbraio – sarà orfano della satira stampata. Il suo giornalino si è dovuto prendere una pausa. «Un anno sabbatico» tiene a sottolineare Livio Mazzucchelli, presidente del comitato organizzatore, che traccia un amarcord. Per l’anno prossimo la speranza è di trovare un gruppo capace di rilanciare la pubblicazione, anche in fase moderna, parlando di tutto quello che capita in Capriasca.

Restando in tema bagordi, "ogni firma vale?". Se lo chiede la nostra Formica Rossa, con lo stile pungente che la caratterizza, riferendosi alla raccolta sottoscrizioni per un referendum durante la serata di apertura di un Carnevale. "A prescindere dalla situazione che non pare proprio idonea a fare politica, viene anche da chiedersi quanto sia etico far firmare a persone dal tasso alcolemico dubbio"... Ps Ps...

È una sentenza destinata a far discutere quella del Tribunale cantonale amministrativo secondo cui, contrariamente a quanto avviene a livello comunale, non è permessa in ambito patriziale la delega di competenze dall’organo legislativo (Assemblea patriziale) a quello esecutivo (Ufficio patriziale). Ma gli enti locali riconoscono la presenza di un problema: ‘Lo affronteremo, ma non sarà un via libera generalizzato’.

L’editoriale di oggi torna sulla gigantesca mongolfiera cinese abbattuta da un caccia militare statunitense in quanto considerata un pallone spia. "È comunque probabile che il pallone non costituisse una vera minaccia, ma la sua presenza nei cieli americani ha assunto una forte valenza geopolitica", scrive Roberto Antonini.

"L’Aids non è stato il peso più assillante della mia esistenza, lo è stato la mia negritudine". Sono le parole pronunciate da Arthur Ashe alla fine del 1992, un paio di mesi prima di morire a causa del terribile virus che aveva contratto tramite una trasfusione di sangue. La storia e l’esempio del tennista americano 30 anni dopo, raccontata da Stefano Marelli.

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