Luganese

Un sabato da record per il Carnevale di Tesserete

Migliaia di persone hanno partecipato alla risottata e al corteo. A differenza di giovedì e venerdì la serata è stata ‘come ai vecchi tempi’

Immagini del corteo di sabato
(Ti-Press/Elia Bianchi)
26 febbraio 2023
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Un grande festa come non la si vedeva da tre anni. La pausa forzata non ha quasi lasciato tracce e la 123ª edizione di Or Penagin ha riproposto al variegato e numeroso popolo del Carnevale gli immancabili momenti di una tradizione che si è confermata ancora più forte: la maccheronata offerta, la consegna delle chiavi a sua maestà Or Penagin e al primo ministro Portapenagia, i concerti delle guggen, la risottata, il corteo e l’assalto al palo della cuccagna – espugnato nonostante la mancanza di allenamento degli ultimi anni, e con tanto di luganiga precipitata sulla folla.

«Siamo molto soddisfatti, soprattutto per quanto riguarda la giornata e la serata di sabato», ci dice Livio Mazzucchelli, presidente dell’Associazione Carnevale Or Penagin. Forse a causa delle previsioni meteo, «giovedì sera l’affluenza è stata minore rispetto ai livelli pre-pandemia. Venerdì è andata meglio, ma comunque non come sperato. Questo riguardo al numero di entrate, sono comunque state delle belle serate», precisa. Nonostante il tempo incerto, il corteo dei bambini di venerdì si è svolto regolarmente: «Hanno partecipato circa 200 bambini e come da programma ci sono stati il giro del paese, la merenda, la musica delle guggen e tanto divertimento». Lo stesso pomeriggio, «Or Penagin, il Portapenagia e una guggen sono andati a far visita agli anziani del ricovero».

‘Mai viste così tante persone’

A farla da padrone è stato però il sabato. Il successo della giornata si è visto già dall’alta affluenza alla risottata. Poi il corteo mascherato: «Sono rimasto veramente stupito. In vent’anni non ho mai visto così tanta gente presente. I gruppi e le guggen facevano fatica ad avanzare lungo il percorso», conferma Mazzucchelli. «Stimo che ci fossero circa 12-14mila persone». Calato il sole è stato poi il momento della festa nelle tendine: «La serata è andata alla grande, come ai vecchi tempi. Hanno partecipato in circa 10mila, molti dei quali erano giovani».La voglia di Carnevale è dunque rimasta, ma i tre anni di stop non si possono, ancora, dimenticare. «Per recuperare le perdite ci vorranno alcuni anni», afferma Mazzucchelli. Nel 2020 il Carnevale di Tesserete aveva infatti dovuto annullare l’edizione il giorno prima dell’inizio. Oltre alla perdita finanziaria di quell’anno, si è comunque dovuto far fronte ai costi fissi. A colpire c’è anche l’aumento generalizzato dei costi. «Abbiamo comunque cercato di mantenere dei prezzi popolari. Riteniamo che quello di Tesserete sia il Carnevale dei luganesi, delle famiglie». Risottata e corteo del sabato hanno mantenuto la tariffa di cinque franchi, invariata anche la serata di giovedì (10 franchi). L’entrata del venerdì e del sabato è stata invece aumentata di cinque franchi. Da quindici a venti la prima, da 20 a 25 la seconda, mentre la prevendita per le tre serate è passata dai 30 franchi ai 40. Quest’ultimo tipo di biglietto viene però scelto poco, indica il presidente. In generale, sul piano finanziario non c’è particolare preoccupazione: «Siamo piuttosto oculati e cerchiamo sempre di avere una buona riserva».

Corteo baciato dal sole

Sabato il corteo, affollato e assolato, ha visto sfilare per le vie di Tesserete una ventina tra carri, gruppi e guggen. A vincere, meritatamente, La Castello Bene con il suo carro sui costi di cassa malati e un gigantesco Alain Berset vampiro; per i gruppi è stato premiato il Puian Team che si è sbizzarrito sull’idea del Rabadan estivo mentre tra le guggen hanno vinto gli Amici della Fenice con i loro costumi egizi. La qualità di costumi e carri era alta come sempre e anzi, dal punto di vista musicale si nota il costante miglioramento delle canzoni satiriche che accompagnano gruppi e carri – tanto che varrebbe la pena farci un premio specifico. Tuttavia si è notata una certa stanchezza sulle idee: il corteo di Carnevale era il momento in cui si ripercorrevano, con ironia e leggerezza, gli eventi dell’ultimo anno; quello di quest’anno, con pure un numero insolitamente alto di ripetizioni, pareva l’elenco dei trending topic sui social media e questo in un Carnevale che arriva a un mese e mezzo dalle elezioni cantonali. Del resto quest’anno Or Penagin ha anche rinunciato al secolare giornalino satirico: speriamo sia una mancanza provvisoria perché sarebbe un peccato, nonostante tutte le tradizioni che son riuscite ad attraversare questi tre anni, perdere proprio quella bella sfacciataggine carnevalesca.

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