Migliaia di persone hanno partecipato alla risottata e al corteo. A differenza di giovedì e venerdì la serata è stata ‘come ai vecchi tempi’
Un grande festa come non la si vedeva da tre anni. La pausa forzata non ha quasi lasciato tracce e la 123ª edizione di Or Penagin ha riproposto al variegato e numeroso popolo del Carnevale gli immancabili momenti di una tradizione che si è confermata ancora più forte: la maccheronata offerta, la consegna delle chiavi a sua maestà Or Penagin e al primo ministro Portapenagia, i concerti delle guggen, la risottata, il corteo e l’assalto al palo della cuccagna – espugnato nonostante la mancanza di allenamento degli ultimi anni, e con tanto di luganiga precipitata sulla folla.
«Siamo molto soddisfatti, soprattutto per quanto riguarda la giornata e la serata di sabato», ci dice Livio Mazzucchelli, presidente dell’Associazione Carnevale Or Penagin. Forse a causa delle previsioni meteo, «giovedì sera l’affluenza è stata minore rispetto ai livelli pre-pandemia. Venerdì è andata meglio, ma comunque non come sperato. Questo riguardo al numero di entrate, sono comunque state delle belle serate», precisa. Nonostante il tempo incerto, il corteo dei bambini di venerdì si è svolto regolarmente: «Hanno partecipato circa 200 bambini e come da programma ci sono stati il giro del paese, la merenda, la musica delle guggen e tanto divertimento». Lo stesso pomeriggio, «Or Penagin, il Portapenagia e una guggen sono andati a far visita agli anziani del ricovero».
Sabato il corteo, affollato e assolato, ha visto sfilare per le vie di Tesserete una ventina tra carri, gruppi e guggen. A vincere, meritatamente, La Castello Bene con il suo carro sui costi di cassa malati e un gigantesco Alain Berset vampiro; per i gruppi è stato premiato il Puian Team che si è sbizzarrito sull’idea del Rabadan estivo mentre tra le guggen hanno vinto gli Amici della Fenice con i loro costumi egizi. La qualità di costumi e carri era alta come sempre e anzi, dal punto di vista musicale si nota il costante miglioramento delle canzoni satiriche che accompagnano gruppi e carri – tanto che varrebbe la pena farci un premio specifico. Tuttavia si è notata una certa stanchezza sulle idee: il corteo di Carnevale era il momento in cui si ripercorrevano, con ironia e leggerezza, gli eventi dell’ultimo anno; quello di quest’anno, con pure un numero insolitamente alto di ripetizioni, pareva l’elenco dei trending topic sui social media e questo in un Carnevale che arriva a un mese e mezzo dalle elezioni cantonali. Del resto quest’anno Or Penagin ha anche rinunciato al secolare giornalino satirico: speriamo sia una mancanza provvisoria perché sarebbe un peccato, nonostante tutte le tradizioni che son riuscite ad attraversare questi tre anni, perdere proprio quella bella sfacciataggine carnevalesca.