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‘Anno sabbatico’ per il giornalino di Carnevale di Tesserete

I festeggiamenti che si terranno dal 23 al 25 febbraio non saranno accompagnati dalla satira. Or Penagin è alla ricerca di nuovi redattori

La prima e l’ultima (per ora) edizione del giornalino
(Ti-Press)
6 febbraio 2023
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Mentre il conto alla rovescia per il ritorno de Or Penagin è ufficialmente scattato – il Carnevale di Tesserete si terrà dal 23 al 25 febbraio –, il suo giornalino satirico si è dovuto prendere una pausa. Una pausa, un arrivederci o un addio? «Preferisco definirlo un anno sabbatico – tiene a sottolineare Livio Mazzucchelli, presidente del comitato organizzatore –. Per l’anno prossimo la mia speranza è quella di trovare un gruppo capace di rilanciare la pubblicazione, anche in fase moderna, parlando di tutto quello che capita in Capriasca». In passato, per problemi tecnici, anche il palo della cuccagna era stato costretto a fermarsi per un anno. Oltre al sito internet (www.orpenagin.ch) e alla pagina Facebook, il comitato del Carnevale ha comunque deciso di farsi carico di un volantino, che verrà distribuito qualche giorno prima dei festeggiamenti, che riporterà una spiegazione sull’assenza del giornalino, il programma della tre-giorni e quello del corteo mascherato del sabato.

Il saluto del Penagin

Quella del giornalino satirico è una tradizione iniziata nel 1902 e terminata con l’edizione del 2020, anno in cui il Carnevale è stato annullato a poche ore dall’inizio a causa dell’emergenza sanitaria. Nella prima edizione Or Penagin aveva rivolto il suo saluto direttamente sul giornalino annunciando – in dialetto, ci si perdonerà per la traduzione libera – che "gli impegni che ho per il popolo capriaschese sono grandi e li manterrò a costo di vendere la mia ‘penagia’, l’unico mio sostegno (...)". Quest’anno il saluto ai sudditi è stato affidato al sito, dove il Penagin in carica Pietro Ponci annuncia che "finalmente dopo una lunga quarantena in quel di Davrosio, posso nuovamente scendere nella capitale capriaschese per l’edizione del nostro Carnevale".

Quando la vendita avveniva sul tram

Quella di Tesserete è una tradizione ultracentenaria. «Il giornale veniva venduto il giovedì, giorno dell’inizio dei festeggiamenti, sull’allora tram Tesserete-Lugano dai ragazzi delle scuole (ricompensati con il 10% delle vendite) al prezzo di 4 franchi – continua Mazzucchelli –. Tutti lo volevano comprare per scoprire se ci fosse qualche notizia a loro dedicata. Le persone più anziane ricordano ancora bene l’attesa di questo giornale: negli anni prima della nascita del Comune di Capriasca ogni Comune aveva le sue ‘macchiette’ e chi leggeva il giornale conosceva tutti i protagonisti delle storie. Così come chi scriveva, che conosceva a fondo la realtà della pieve». Fino agli anni 2004-2005 la tiratura era di 900 copie e circa 800 venivano vendute. Negli anni successivi qualcosa è però cambiato. «Sono arrivati molti cittadini da fuori, non c’era più il tram e nemmeno i ragazzi che si mettevano a disposizione per vendere le copie – ammette il presidente –. Dopo che la vendita è scesa a 250-300 copie all’anno, abbiamo deciso di cambiare il formato (diventato un A4) e di distribuire gratuitamente il giornale a tutti i fuochi della Capriasca».

Si cercano redattori e spunti

Con l’ultima edizione del 2020, i due storici (e rigorosamente anonimi) redattori del giornalino hanno deciso di terminare la loro avventura. «Di fronte alla loro rinuncia, per quest’anno ci siamo presi una pausa. Inevitabilmente dispiace – puntualizza ancora Mazzucchelli –, anche se non ci abbiamo messo molto a prendere la decisione». Un’altra difficoltà riscontrata con il passare degli anni è stata la «fatica a trovare spunti e argomenti legati a persone conosciute o fatti avvenuti. I redattori, due personaggi forti che conoscono molto bene la realtà del territorio, erano a conoscenza di tutto quello che succedeva a livello comunale. Ma da fuori arrivano pochi spunti o segnalazioni». Negli anni scorsi è stata provata anche la via delle cassette dove poter inserire segnalazioni nei ritrovi pubblici.

Ricordando l’attesa

Livio Mazzucchelli ci racconta che di recente ha avuto modo di ricordare il passato con un cittadino di Capriasca. «Mi ha raccontato la scena della vendita del giornalino sul tram e dei ragazzi che quasi si litigavano i passeggeri a cui vendere le copie del giornalino e che tutti lo volevano. Capitava anche che, per paura che il marito o la moglie avesse dimenticato di comprarlo, ci fossero più copie in ogni casa». Come detto, conferma in conclusione il presidente del Carnevale di Tesserete, «era una tradizione molto sentita che è però scemata con il passare degli anni». Il comitato resta aperto a incontrare eventuali futuri redattori e fare le successive valutazioni («perché il giornalino deve parlare della pieve») in base alle idee che verranno presentate.

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