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India rischia il rimpatrio forzato dopo 10 anni in Ticino

Nell’edizione odierna si parlerà anche di alberi da proteggere, di biblioteche svizzere e di Rete Uno che ‘ha toccato il fondo’

21 dicembre 2021
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Oggi su ‘laRegione’ riferiamo della storia di India, una diciannovenne che con sua madre Munaja e il fratello maggiore Nur rischia di dover tornare in Etiopia dopo dieci anni trascorsi in Ticino. Infatti, il mese scorso le autorità federali hanno deciso di respingere la richiesta di riconoscere al nucleo familiare che risiede a Morbio Inferiore lo statuto di apolide. Ora è stato lanciato un nuovo appello rivolto all’Ufficio della migrazione a Bellinzona per cercare di evitare il rimpatrio forzato. Un’iniziativa che non resterà la sola messa in campo a favore di India.

Il tema dei rimpatri viene anche analizzato da Daniela Carugati che nel suo commento sottolinea come “alla freddezza della legge spesso e volentieri ha fatto da contraltare il calore di vicini, compagni di scuola, docenti pronti a mobilitarsi e a coltivare la speranza di non veder partire i loro nuovi amici”. Le vicissitudini di India hanno però “riportato alla ribalta un mondo parallelo al nostro, ma invisibile, di una umanità chiusa in casa, non costretta dal lockdown da Covid-19 bensì dall’attesa, di un ‘sì’, di un permesso, della possibilità di costruirsi una nuova esistenza”.

Cambiando argomento, l’abbattimento o meno di alberi situati in città genera spesso discussioni. Ora il Consiglio di Stato “sostiene il principio che ci si doti di una base legale adeguata affinché i Comuni possano garantire una migliore protezione degli alberi situati fuori dal bosco”. Il governo ticinese, rispondendo a un’iniziativa parlamentare dei Verdi, ritiene che la decisione di autorizzare o meno il taglio potrebbe avvenire caso per caso.

Grazie alla prima indagine effettuata dall’Ufficio federale di statistica riusciamo a proporvi una fotografia dettagliata delle biblioteche svizzere: nel Paese ve ne sono quasi 1’500 aperte al pubblico e conservano 67,4 milioni di documenti stampati. Grazie ai vari numeri estrapolati dalla statistica si può ad esempio affermare che mediamente le donne vi si recano più spesso degli uomini e i giovani tra i 15 e i 29 anni le frequentano molto più spesso di quelli di altre fasce d’età.

Un ospite del nostro giornale si chiede poi se Rete Uno abbia toccato il fondo. Stando a Justine Rêve (pseudonimo) sembrerebbe di sì. E ciò farebbe parte di un preciso piano di salvataggio e di miglioria del canale radio della Rsi. Attenzione però che la situazione è paragonabile a quella di un sub al quale sta finendo l’ossigeno: “Non può rimanere sul fondo per troppo tempo…”.

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