Honda CR-V e:PHEV, ibrida plug-in dalla notevole efficienza

L’ultima generazione CR-V punta su una solida concretezza, distinguendosi per un design lineare ma riuscito: non offre particolari lampi di espressività ma riesce a infondere una patinata sensazione di sostanza e ricercatezza. Con il “plus”, nel caso della e:Phev ibrida ricaricabile oggetto del test, offerto dai dettagli di carrozzeria di intonazione più dinamica, attraverso la zona inferiore dei paraurti e le protezioni degli archi passaruota in tinta con la carrozzeria. Sottile sottolineatura che aggiunge un ulteriore velo di personalità, oltre a suggerire la vocazione stradale di questa variante, unicamente a trazione anteriore. Nel caso di questa plug-in, infatti, la più capace batteria di trazione occupa la zona inferiore del pianale, rendendo di fatto impossibile l’adozione della trasmissione meccanica 4x4 che può invece corredare la variante ibrida standard, la cui batteria al litio più compatta viene confinata al di sotto del bagagliaio.

La e:Phev si posiziona così al vertice della gamma senza spiccare per maggior potenza: la sua qualità più in vista risiede proprio nell’estensione dell’efficienza combinata delle due fonti di spinta, racchiusa in un crossover votato principalmente all’economia di esercizio. Merito, in particolare, dell’evoluta meccanica ibrida sviluppata da Honda: le fonti di spinta sono due come su molte concorrenti, ma qui il motore a benzina svolge per gran parte del tempo la sola azione di generatore di corrente senza un collegamento diretto alle ruote motrici, lasciando questa funzione prevalentemente all’unità elettrica dalla solida potenza (184 cv).

Tutto questo si traduce in consumi sempre molto ridotti, tanto più pregevoli tenendo conto di dimensioni (4,71 metri in lunghezza) e massa del veicolo: nella nostra media d’uso, su percorsi di varia natura, abbiamo registrato con frequenza richieste di carburante facilmente anche al di sotto dei 6 l/100 km ad accumulatore scarico, scendendo anche a 4 l/100 km nell’impiego prettamente urbano dove il recupero dell’energia in rallentamento è massimo. Elevata anche la capacità di percorrenza in modalità elettrica pura, garantita dalla batteria da 17,7 kWh: 60 km abbondanti “sul campo”. Per la sua rigenerazione, su colonnine pubbliche servono circa due ore e mezzo, mentre con allaccio alla presa domestica a 2,3 kW sono da mettere in conto quasi otto ore. Con queste premesse, la guida della CR-V e:Phev riserva soprattutto “souplesse” e relax, non senza una solida risposta all’acceleratore che consente in generale disimpegni agili e rapidi.

Il crossover Honda si fa apprezzare nell’impiego quotidiano e per viaggiare, su ritmi briosi senza eccessi. L’allestimento unico e completissimo (Advance) include tra l’altro le sospensioni regolabili, che nella modalità sportiva aggiungono più fermezza di risposta nei cambi di direzione: è apprezzabile in special modo in montagna o lungo i tratti ricchi di curve, senza tuttavia forzare oltre modo l’andatura che l’auto “digerisce” con gran compostezza senza, però, mostrare una vocazione al dinamismo. Volendo chiedere di più, il sistema ibrido mostra tra l’altro qualche limite prestazionale, specie sui percorsi in salita, dove chiedendo più potenza l’incremento del regime dell’unità benzina aspirata fa sentire la propria voce un po’ più del dovuto, a discapito della piacevolezza d’insieme. La guida fluida e ben cadenzata risulta così ideale per apprezzare le qualità di equilibrio e comfort offerti dall’auto, capace di assorbire con puntualità le varie asperità del manto stradale in combinazione a un’insonorizzazione di ottimo livello. Tanto più apprezzabile ritrovandosi spesso a viaggiare unicamente nel “silenzio” elettrico.

L’accoglienza di bordo non è da meno. Lo stile degli interni è minimalista ma curato sul piano dei materiali e delle finiture, con ampie superfici morbide al tatto. La plancia, in particolare, offre un disegno semplice e lineare ma gradevole, con comandi funzionali e subito intuitivi; è ben accessibile lo stesso schermo centrale multimediale, seppur dalla grafica un po’ semplificata e con dimensioni inferiori rispetto alle ultime tendenze (9” di diagonale). Pregevole l’accoglienza offerta tanto dalle poltrone anteriori che sul divano in seconda fila, regolabile, scorrevole e ben distanziato dagli schienali di fronte. Il vano di carico guadagna qualche ulteriore litro di cubatura rispetto alla versione ibrida standard, offrendo un volume base di ben 617 l, combinato all’utile pozzetto nel doppio fondo per alloggiarvi il cavo di ricarica; peccato per l’assenza della botola passante per alloggiare oggetti lunghi conservando le quattro sedute.

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