La plug-in ibrida di Suzuki, forte di oltre 300 cavalli, convince per le prestazioni, i consumi contenuti, tanto spazio e valido comfort
L’ammiraglia Suv del marchio giapponese è una di quelle classiche automobili insospettabili: vanta prestazioni interessanti e si rivela docile da condurre, equilibrata e confortevole. Oltre che ulteriormente affinata in piccoli dettagli: già equipaggiata del rinnovato sistema di infotainment l’anno scorso, da quest’anno la vettura offre pure la navigazione in esso integrata – in precedenza funzionava solo con collegamento allo smartphone personale tramite i protocolli Android, Apple e MirrorLink, comunque sempre presenti – e la funzionalità Intelligent Speed Assist (Isa) imposta dalle normative di sicurezza entrate in vigore da luglio, che consiste nell’adeguamento automatico della velocità ai limiti stradali. Il look non cambia – la Across è in tutto e per tutto una Toyota Rav4, seguendo la sinergia da tempo in essere tra i due costruttori – e conferma la tipica mascherina Suzuki nel frontale, molto ben integrata con il resto della carrozzeria dai volumi scolpiti.
Sotto il cofano ritroviamo la collaudata meccanica ibrida ricaricabile (plug-in), che combina la spinta del quattro cilindri benzina aspirato di 2.5 litri a ciclo Atkinson da 185 cv a due unità elettriche principali, oltre al motorino di avviamento/generatore. Il motore elettrico più importante agisce sulle ruote anteriori ed eroga 182 cv, risultando la maggior fonte di moto a corrente; sulle ruote posteriori interviene, quando necessario per assicurare la miglior motricità – oppure impostando manualmente la modalità di marcia 4x4 (Trail) –, il secondo elemento da 54 cv, realizzando in questo modo la trazione integrale “wireless” del mezzo.
La batteria al litio è posizionata sotto al pianale e mette a disposizione una capacità di 18,1 kWh, ampiamente sufficiente anche a garantire una robusta autonomia in modalità puramente a corrente: nel corso della nostra prova abbiamo raggiunto senza fatica (e talvolta superato) i 50 km su singola carica. A batteria esaurita, il recupero di energia mette comunque sempre a disposizione l’energia sufficiente a un certo apporto della spinta elettrica in accelerazione, seppur con tempi e intensità molto più brevi; sempre in questo frangente, la Across conferma una “sete” sempre ben sotto controllo, con una media prossima ai 7 l/100 km su percorsi misti. In assenza di colonnine di ricarica (circa cinque ore per il “pieno” di corrente), la vettura mette comunque a disposizione una modalità per la rigenerazione interna (parziale) dell’accumulatore, che in questo caso viene effettuata sfruttando l’unità a benzina. Funzionalità che viene richiamata anche in automatico quando, sempre ad accumulatore scarico, si richiede la modalità di trazione integrale: dunque sempre garantita indipendentemente dallo stato di carica.
Al volante il Suv giapponese conferma buone qualità dinamiche, tenendo conto che la sua meccanica ibrida è concepita per massimizzare economia e rotondità della marcia. Il potente motore elettrico principale permette in effetti di muoversi da fermo e di accelerare all’andatura del traffico pressoché sempre senza chiamare in causa l’unità a combustione interna, privilegiando silenziosità e “souplesse” di avanzamento. L’intervento del 2.5 benzina avviene con progressione senza strappi, mentre la trasmissione a ingranaggi epicicloidali, che di fatto risponde come un sistema a variazione continua, si lascia apprezzare per docilità e buona efficacia di risposta; generalmente senza mai trascinamenti eccessivi, tranne quando si accelera a fondo in salita ad andatura sostenuta.
La Across resta dunque volutamente lontana da qualsiasi connotazione sportiva, puntando principalmente su equilibrio, fluidità e “benessere” di marcia; allo stesso tempo, scatto e riprese si rivelano solide e persino vigorose, sfruttando in pieno la meccanica da oltre trecento cavalli. Garantendo in questo modo non soltanto sorpassi rapidi, ma pure la possibilità di apprezzare un solido brio di curva in curva, che certamente non guasta anche se non si cerca alcun ritmo sostenuto. Tra le curve i movimenti dell’auto sono a ogni modo ben controllati, permettendo buona precisione e sicurezza di appoggio, senza mai imporre un particolare impegno.
L’abitacolo è comodo, piuttosto ben rifinito – anche grazie alla presenza di svariate superfici dell’arredo qualificate con rivestimenti morbidi – nonché spazioso per l’intero equipaggio; l’arredo si affida a uno stile contemporaneo, poco appariscente ma funzionale. Alla strumentazione digitale di ampio formato si affianca l’ampio schermo centrale (10,5”), reattivo e ben raggiungibile, mentre subito sotto la climatizzazione conserva comandi fisici di immediata comprensione. Accoglienti e facilmente configurabili le poltrone della prima fila, mentre il divano posteriore, ben distanziato, assicura un’agevole libertà di movimento. Adeguato anche il vano di carico, con cubatura base di 490 litri e compatto doppio fondo.
Modello | Suzuki Across |
Versione | 2.5 Plug-in Hybrid Compact Top AllGrip 4x4 |
Potenza, coppia | 306 cv, n.d. Nm |
Trazione | Integrale |
Cambio | Automatico monomarcia |
Massa a vuoto | 2’030 kg |
0-100 km/h | 6,0 secondi |
Velocità massima | 180 km/h |
Consumo medio | 1,0 l/100 km + 16,6 kWh/100 km (omologato) |
Prezzo | 57’990 CHF |