Subaru Solterra, elettrica versatile

Con la Solterra si abbandona la classica stazione di rifornimento e si presta attenzione unicamente alle colonnine di ricarica elettrica: il crossover Subaru a corrente, costruito anche in questo caso in congiunzione con Toyota, spicca nel design futuristico per sottolineare la sua diversità di alimentazione. Il veicolo vanta una comoda lunghezza, 4,69 metri, con carrozzeria dalle linee tese che mette in risalto numerosi particolari; come il frontale dalla linea ottica sottile ma possente, i passaruota marcati e la coda con lunotto inclinato che suggerisce dinamismo insieme ad una nota di sportività. Particolare inoltre il parabrezza in posizione più avanzata del consueto, come accade su diverse vetture nate specificamente a corrente: serve meno volume per la meccanica a vantaggio del maggior sviluppo della zona dell’abitacolo.

Curata anche l’altezza da terra, che con 21 cm permette un valido disimpegno sui percorsi disomogenei. Del resto, la Solterra porta in dote la trazione integrale di tipo simmetrico, fornita dai due motori elettrici di bordo: uno per ciascun assale ed entrambi di pari potenza, 109 cv. Per completare le doti di mobilità off-road la vettura è inoltre completata dal programma di trazione X-Mode, che aggiunge le modalità di marcia Snow/Dirt e Deep Snow/Mud ai controlli di trazione e velocità in discesa. Sotto il pianale, come di consueto sulle vetture elettriche, è posizionata la capace batteria con capacità pari a 71,4 kWh, in grado di accettare la ricarica rapida fino a 150 kW su colonnine ad alta potenza: in questo caso, il ripristino fino all’80% della carica richiede una mezz’ora di tempo. Appare solo discreta però l’autonomia in relazione alla tipologia della vettura; in condizioni reali si arrivano a percorrere circa 350 km (411 km dichiarati dalla Casa con rilevazione WLTP e ruote da 20” come sull’esemplare in prova) su percorsi che alternano città, misto e autostrada.

La guida procura sensazioni piuttosto simili ad altre proposte dotate di questo genere di alimentazione: prevalgono silenzio, prontezza di reazione alle piccole variazioni dell’acceleratore, ottime doti di scatto e ripresa combinate ad un assetto piuttosto ben controllato nei movimenti, con discreta agilità nei cambi di direzione. Dove si avverte però un velo di inerzia indotto dal peso importante, superiore alle due tonnellate: anche per questo, la marcia più dinamica, pur possibile e piuttosto efficace, finisce per rimanere piuttosto lontana, come affinità, rispetto al carattere dell’auto. Ottimo il comfort di marcia, mentre con le palette al volante si può dosare in fretta l’intensità del rallentamento automatico indotto dal recupero di energia, facendo così anche funzione di freno motore in discesa per non affaticare eccessivamente l’impianto standard.

L’abitacolo offre una consistente spaziosità in un ambiente dall’arredo moderno e piuttosto appariscente, con finiture di discreta qualità dove si alternano materiali e attenzioni di pregio ad altre zone con minor cura. L’insieme è piacevole e conferisce un certo colpo d’occhio d’insieme, all’insegna di un certo minimalismo. Spiccano la plancia profonda e la generosa consolle centrale molto alta, raccordata direttamente al grande schermo centrale a sfioramento da ben 12,9 pollici di diagonale; al di sotto del tunnel c’è un ampio ripiano aperto che può accogliere svariati oggetti personali, in aggiunta al pozzetto sotto al bracciolo centrale.

Comoda la posizione di guida, ma la compatta strumentazione in posizione ribassata finisce facilmente oscurata dalla corona del volante, a seconda di come se ne regola l’altezza. In seconda fila si apprezzano invece la seduta panoramica e l’ampia libertà di movimento per le gambe. La conformazione della coda non è ideale per consentire le massime capacità di carico ed è inoltre assente il tunnel passante nello schienale del divano posteriore; il bagagliaio mette ad ogni modo a disposizione una cubatura sufficiente alle normali necessità, con un volume di base pari a 441 litri.

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