TEST DRIVE

Volvo EX30, compatta dal sapore nordico

Grazie ai due motori elettrici offre uno scatto bruciante, ma la guida resta docile e confortevole. L’accoglienza spicca per minimalismo

Il nuovo crossover Volvo alimentato a corrente si distingue per gli ingombri compatti con un design curato e piuttosto levigato, seppur convenzionale nello sviluppo dei volumi
20 luglio 2024
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È il più piccolo dei Suv/crossover svedesi, altamente performante nella sua versione di punta a due motori – quella in prova – e non privo del fascino minimalista del design nordico nello stile subito riconducibile alle radici Volvo: il nuovo e compatto EX30, unicamente elettrico, è chiamato ad aprire la gamma della marca. In una lunghezza contenuta in appena 4,23 metri, le linee della vettura appaiono ben levigate: il frontale è moderno, piuttosto basso e per la maggior parte privo di feritoie di aerazione, mentre le fiancate sono vivacizzate dagli archi passaruota accentuati. La stessa linea di cintura è rimarcata dalla nervatura crescente verso la coda – un tratto distintivo della Casa –, mentre il lunotto, piuttosto compatto e inclinato, aggiunge un’impronta contemporanea e dinamica all’insieme.

Articolato su tre versioni, che combinano due capacità di batteria e due soluzioni di propulsione, il veicolo trova nella versione Twin Motor la soluzione ad alte prestazioni: l’unica a montare due motori, uno per ciascun assale e con potenze differenziate. Quello che serve le ruote posteriori è infatti il più potente con 272 cv (lo stesso delle altre versioni), mentre all’anteriore si aggiunge un ulteriore propulsore da 156 cv, che dà origine ad una potenza di sistema di livello superiore. Proporzionale anche il livello di coppia complessivo, per una spinta integrale davvero solida: lo scatto da fermo ai 100 km orari viene infatti “bruciato” in poco più di tre secondi e mezzo, facendo avvertire la schiena saldamente schiacciata contro lo schienale. Il tutto avviene a dispetto di un peso prossimo alle due tonnellate, e con una simile esuberanza a disposizione risultano “effervescenti” pure le variazioni di andatura a velocità già sostenuta: si sorpassa in un attimo e quasi con sorpresa, per dire. Ad alimentare le due unità provvede una batteria litio-nichel-manganese-cobalto (NCM) con capacità utilizzabile pari a 64 kWh, in grado di assicurare una solida autonomia: non si fa fatica a traguardare i 400 km con una singola carica, includendo nell’utilizzo la marcia in autostrada. La ricarica rapida su colonnine pubbliche è possibile con potenza fino a 153 kW e permette la rigenerazione 10-80% in 27 minuti.

Su strada, a parte la “sontuosa” brillantezza nel cambiare di passo, la EX30 mostra un carattere equilibrato e improntato piuttosto verso un comfort dinamico, dove l’alta reattività all’acceleratore appare come incapsulata dalle sensazioni di armonia e relax che invitano ad un ritmo sotto controllo. Tra le curve si procede ad ogni modo con scioltezza, tra l’altro aiutati anche da uno sterzo sempre davvero pronto e reattivo, che in verità proprio per questo induce anch’esso ad una guida briosa sì, ma preferibilmente in punta di dita. Le sospensioni assorbono con valida efficacia le asperità meno marcate – sono un po’ meno morbide su quelle accentuate – e i movimenti del corpo vettura avvertibili ma contenuti, mentre l’insonorizzazione è valida a tutte le andature permettendo di viaggiare ben comodi. Su questo aspetto incide tuttavia, seppur indirettamente, la conformazione dell’abitacolo, suggestiva e votata al forte minimalismo ma con evidenti scorciatoie sul piano della praticità e della fruibilità.

Di primo impatto, a bordo spiccano l’assenza del cruscotto così come dei pulsanti secondari: tutte le informazioni e le funzionalità sono concentrate unicamente sul “tablet” centrale verticale da 12,3 pollici con sistema operativo Android e obbligano ad un certo studio per comprendere dove trovare ogni comando. Al punto da dover richiedere il tocco a schermo persino per regolare gli specchi retrovisori esterni e per azionare le quattro frecce d’emergenza. Nella zona alta della schermata sono sempre visibili la velocità e l’autonomia, obbligando però il conducente, anche solo per questo, alla distrazione dello sguardo decentralizzato rispetto alla direzione di marcia. Per modificare la climatizzazione serve anche qui passare dai tocchi a sfioramento, così come per accedere al piccolo cassettino portaoggetti a scomparsa. Quest’ultimo, posizionato al centro, sotto al display, è pressoché invisibile a prima vista ed è di volume ridotto, giusto per i documenti di bordo e poco altro; di fronte al passeggero non vi è nulla. Per fortuna sopperisce il generoso portaoggetti con due ripiani a giorno lungo il tunnel centrale, che incorpora pure il bracciolo. Sono concentrati a centro vettura persino i comandi degli alzacristalli elettrici, lasciando quasi scarna la definizione dei pannelli delle portiere. Lo spazio a bordo è tuttavia ben calibrato e la sistemazione convincente anche in seconda fila, ma qualche attenzione serve in fase di carico: il vano è infatti di cubatura piuttosto contenuta, partendo da un volume di appena 318 litri, sia pur integrato dal piccolo spazio aggiuntivo sotto al cofano anteriore.

Scheda tecnica

ModelloVolvo EX30
VersioneTwin Motor Performance AWD Ultra
MotoreDue unità elettriche
Potenza, coppia428 cv, 543 Nm
TrazioneIntegrale
CambioAutomatico monomarcia
Massa a vuoto1’960 kg
0-100 km/h3,6 secondi
Velocità massima180 km/h
Consumo medio17,5 kWh/100 km (omologato)
Prezzo50’700 Chf
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