Skoda Karoq, solida compagna di viaggio

Taglia "furba", facile da parcheggiare ma già spaziosa per l’intero equipaggio con i suoi 4,39 metri di lunghezza, la Karoq interpreta con solidità e contenuto il tema del Suv compatto tuttofare. A distanza di quattro anni dal lancio giunge ora l’appuntamento con l’aggiornamento del modello, che come da tradizione di marca si applica con discrezione un po’ a ogni settore. Minori gli interventi stilistici, ad esempio, tanto che la "silhouette" generale della vettura conserva appieno le caratteristiche conosciute pur in presenza di un frontale ritoccato nella conformazione di calandra e proiettori; ulteriori piccoli interventi riescono nel complesso a migliorare l’aerodinamica, intervenendo sulla riduzione delle turbolenze di uscita dei flussi nella zona posteriore.

Riceve discreti ritocchi anche l’abitacolo, invariato nell’arredo di base ma impreziosito da una più ampia gamma di personalizzazioni in tema di rivestimenti e abbinamenti cromatici. A richiesta è inoltre disponibile il sistema di climatizzazione a tre zone, con la terza espressamente dedicata alla zona posteriore dello spazio abitativo. La sistemazione a bordo conferma le qualità del modello, con ampia libertà di movimento ben calibrata tra le due file di sedili e ottima versatilità d’insieme. La sistemazione di guida è ben personalizzabile, lievemente rialzata e panoramica, con tutti i comandi intuitivi e subito fruibili; la poltrona è ampia in tutte le direzioni e include sostegni laterali piuttosto sviluppati, comunque confortevoli anche per viaggiare su lunghe distanze. Digitale il comparto strumentazione, con grande display da 10,25" ampiamente configurabile combinato allo schermo centrale da 9". I comandi della climatizzazione restano indipendenti, appena più in basso.

Dietro, la libertà per le gambe è più che soddisfacente, potendo inoltre contare sulle utili bocchette di aerazione al centro. Il sistema di sedute Varioflex, a richiesta, aggiunge il frazionamento in tre parti indipendenti (40:20:40) del divano, in modo da poter contare sulla massima elasticità di configurazione: i tre elementi sono scorrevoli longitudinalmente con quella centrale che permette un’agevole sistemazione dei carichi passanti, mentre l’avanzamento delle sedute consente di aggiungere un po’ di volume nel vano di carico (fino a 581 litri) senza limitare eccessivamente la "luce" tra schienali anteriori e sedute della seconda fila. Ampio (521 litri di base a divano arretrato), ottimamente attrezzato e ben accessibile il vano di carico, ad eccezione della soglia un po’ alta rispetto al pavimento.

La motorizzazione convenzionale della vettura in prova conferma le solide doti del due litri turbodiesel TDI, nella sua ultima evoluzione. Le prestazioni non sono di punta per quanto riguarda la potenza massima, ma la coppia ben solida permette una reattività di tutto rispetto in ogni condizione e senza fatica. Come sempre, il tono di funzionamento di questo quattro cilindri è pieno e ben avvertibile in accelerazione, ma ad andatura livellata scompare pressoché del tutto lasciando spazio a una piacevole silenziosità di marcia. Con consumi discreti: in media reale, attorno a 7,5 l/100 km su percorsi di varia natura.

Standard la trazione integrale, scorrevole ed efficace, mentre il cambio doppia frizione a sette rapporti (anch’esso di serie) è sempre apprezzabile: un po’ meno immediato nei passaggi di marcia rispetto alle prime versioni, in compenso sempre docile e puntuale nella selezione della marcia ideale. Specialmente lungo i tratti guidati e in montagna, inoltre, torna molto utile la possibilità di selezionare il suo funzionamento nella modalità sportiva, senza dover attivare l’intero programma di marcia Sport. La guida della Karoq è molto equilibrata, con movimenti del corpo vettura ben sotto controllo che permettono un disimpegno piuttosto agile e brioso; l’indole non è sportiva, privilegiando sempre il comfort, ma lascia spazio a sufficienza per apprezzare comunque la valida precisione di risposta di sterzo e telaio tra le curve.

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