Quanto sarebbe utile poter entrare nella testa di alcuni politici e capire quali sono i meccanismi che li portano a concepire certi atti parlamentari?
Certi film sono una fonte d’ispirazione. Uno di questi è ‘Innerspace’ (Salto nel buio, il titolo in italiano). Questa commedia fantascientifica della seconda metà degli anni 80 che richiama il precedente ‘Viaggio allucinante’ (film di Richard Fleischer, romanzo di Isaac Asimov), racconta le disavventure del tenente Tuck Pendleton. Grazie a un esperimento scientifico Pendleton, miniaturizzato all’interno di una navicella, viene caricato in una siringa. La missione prevedeva che venisse iniettato in un coniglio per studiare la sua struttura. Qualcosa va storto però e il tenente, invece di finire all’interno dell’animale, si ritrova dentro al corpo di Jack Putter, uomo imbranato e ipocondriaco.
Quanto sarebbe utile, certe volte, disporre di una tecnologia simile a quella di ‘Salto nel buio’? Non per viaggiare nel corpo di un coniglio ma per entrare, ad esempio, nella testa di alcuni deputati e cercare di capire come funzionano le loro sinapsi, quali sono i meccanismi che li portano a concepire atti parlamentari piuttosto insensati.
Un primo caso di studio potrebbe essere quello dell’avvocato e granconsigliere Udc Andrea Giudici, il quale assieme al capogruppo Sergio Morisoli interroga il governo in merito allo sciopero previsto oggi dall’associazione ErreDiPi. Sciopero in difesa delle pensioni dei dipendenti pubblici al quale potrebbero aderire diversi docenti di scuola media. Alcuni si asterranno dal lavoro per unirsi alle proteste. Altri invece hanno pensato di proporre agli allievi una mattinata particolare, in cui non verrà impartito alcun insegnamento “da programma”, bensì una serie di attività legate all’educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia. In merito a ciò, il nostro Homo sapiens sotto osservazione ha ritenuto opportuno domandare al governo quale sia la base giuridica che permette agli impiegati dello Stato di scioperare, forse dimenticandosi che il diritto allo sciopero è garantito dalla Costituzione federale (articolo 28). La coppia Giudici/Morisoli ha inoltre chiesto al Consiglio di Stato in che modo verranno recuperate le ore di lezione “perse”, ignari, a quanto pare, del fatto che a scuola il verbo “imparare” può avere più di un’accezione.
Dove ci sono i democentristi non possono mancare, di questi tempi, i liberali. Dunque, dopo aver abbandonato le menti di Morisoli e Giudici, la nostra navicella farebbe bene a introdursi nelle teste di Alessandro Speziali e Cristina Maderni. Per loro il tema è fiscale: i globalisti. Maderni, presidente della Federazione ticinese dei fiduciari, insieme a Speziali, si dice “preoccupata” per il calo dei contribuenti tassati sul dispendio in Ticino. In barba ai dati statistici che mostrano un aumento del gettito proveniente da questa categoria di persone, i due esponenti liberali spronano il governo a intervenire per fermare la presunta perdita di questi grossi “benefattori”. Affermazione capziosa, in quanto la diminuzione del numero assoluto di globalisti (che in effetti si è verificata tra il 2018 e il 2022) riguarda piuttosto l’entrata in vigore di una nuova direttiva federale che ha alzato l’asticella per poter accedere a questo trattamento, determinando il passaggio dalla tassazione sul dispendio a quella ordinaria.
Il tenente Pendleton è riuscito a lasciare il corpo di Putter poco prima di esaurire l’ossigeno. Il nostro viaggio allucinante nell’Innerspace dei deputati Plr e Udc è meglio che finisca qui, prima di esaurire la pazienza.