Tutti i giorni seguiamo gli orrori, le atrocità, le violazioni del diritto umanitario internazionale, i bombardamenti continui, la carestia forzata, la mancanza di medicinali, la distruzione, le fosse comuni, gli arresti, le torture, le migliaia di vittime: l’annientamento di un Popolo, forte, coraggioso, resiliente: i Palestinesi. È vero che queste stragi di donne, uomini, bambini sono in atto da decenni, ma ora con i media (che hanno il coraggio di parlarne), Instagram e i giornalisti sul posto (pure loro vittime innocenti della mattanza), non si possono più negare. Certo, ma c’è un problema: nonostante non si possa negare l’evidenza, alcuni governi occidentali fanno finta di niente, come se nulla stesse succedendo. Strano perché per altri conflitti a noi vicini persino i politici federali erano in piazza con i manifestanti contro la guerra, sono stati organizzati aiuti umanitari e i rifugiati accolti da noi con statuti speciali. Giustamente! La Svizzera ha una lunga tradizione di aiuto verso chi ha bisogno, chi soffre. E lo facciamo volentieri, con empatia e generosità. Per la Palestina, però no, nulla, anzi chi partecipa alle manifestazioni per la pace rischia di beccarsi qualche randellata e c’è chi ha già deciso che la Svizzera (contrariamente alla stragrande maggioranza degli altri Paesi) non finanzierà più l’Unrwa, principale fonte di aiuto e di sostegno ai palestinesi. Sinceramente come svizzera mi vergogno della totale mancanza di considerazione che la Berna federale sta mostrando verso questa immane e indescrivibile tragedia e delle decisioni sciagurate (niente a Unrwa) che porteranno altre migliaia di vittime. Basta stare zitti. Berna silente? Noi cittadini no: abbiamo un cuore e una coscienza. Palestina e Libano vi abbracciamo.