laR+ Lettere dei lettori

Se ci pensi, però…

Mentre per molti di noi un treno è un treno, quatti quatti molti confederati hanno festeggiato a più riprese nel corso di questo 2024 una locomotiva come fosse una cara amica. La Nzz, il Tagi e pure 20 Minuten hanno dato molto spazio ai sessant’anni della “BoBo”, per l’anagrafe Re 4/4. Una locomotiva delle Ffs che alla fine degli anni Sessanta ha rappresentato una vera rivoluzione tecnica ma ancor di più commerciale e di immagine per tutta la Ferrovia. Con lei i Diretti correvano a 140 all’ora e con una serie di ben 273 unità divenne la locomotiva universale svizzera per muovere persone e merci nel boom economico del nostro Paese. Anche da noi al Gottardo – come ha ricordato la stampa ticinese la scorsa primavera – segnò una svolta: ne fu prodotto un sottogruppo apposito che sviluppava la velocità massima di 125 km/orari ma maggiore forza di traino per le salite. E per i merci pesanti nacque la sua sorellona, la Re 6/6, a suo tempo fra le più potenti locomotive in Europa. A chi interessa, la Re 4/4 in Ticino si può incontrare ancor oggi alla testa del “Gotthard Panorama Express”, ma pure a traino dei vagoni con la nostra posta di tutto il cantone da e verso i centri della Svizzera interna e a vederla sfrecciare elegante non le si darebbero i 60 anni che ha nelle ruote...
Da ex ferroviere mi ha piacevolmente sorpreso constatare in Svizzera interna così tanta amorevole attenzione per questa ‘Macchina’ della nostra industria, non solo nei circoli degli appassionati, bensì a tutto campo fra la popolazione: tutti la conoscono, la “BoBo” e mi ha emozionato pure leggere una giovane giornalista decantarne sapientemente caratteristiche e lodi su 20 Minuten (in tedesco) come si farebbe per una grande personalità del nostro Paese. Nostalgia da pensionato? Certo, ma se ci pensi, però…

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