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L’origine antropica delle bizze del clima

“Gioco finito. Si tratta di una frode”. In una sua conferenza pubblicata su X il geologo Prof. Ian Plimer sfata completamente la favola del riscaldamento globale provocato dall’uomo in soli due minuti. "Nessuno ha mai dimostrato che le emissioni umane di CO2 provocano il riscaldamento globale... E se potesse essere dimostrato, allora bisognerebbe dimostrare che il 97% delle emissioni naturali non provocano il riscaldamento globale".

Stando ai dati scientifici da lui esposti, cade l’intero castello di carte su cui poggia la crisi energetica e tutte le prossime crisi per le quali siamo chiamati ad accettare, crisi dopo crisi, la drastica riduzione delle nostre libertà fondamentali, a cominciare dalla libertà di movimento. Cade anche il discorso sulle rinnovabili, grazie alle quali si giustifica l’aumento del consumo di elettricità, necessario in primis per digitalizzare tutto e tutti, in barba a quegli obiettivi ragionevoli che mirano al risparmio energetico.

Diverso è il discorso sull’inquinamento ambientale. Questo è sì di origine antropica ed è un nostro impellente dovere combatterlo, ridurlo, annullarlo, per la salute di tutti gli esseri viventi e dell’ambiente. Le sostanze più inquinanti ci vengono spruzzate quotidianamente dai velivoli che sorvolano i cieli di tutte quelle nazioni, Svizzera inclusa, che ancora non hanno messo al bando il controllo artificiale del clima, la cosiddetta inseminazione delle nuvole, responsabile delle bizze meteorologiche che constatiamo tutti in questo strano periodo storico. La classe politica è chiamata a reagire per il bene dell’umanità e del pianeta e a occuparsi di questo grave aspetto piuttosto che emanare nuove leggi, come quella sull’elettricità in votazione il 9 giugno, per rinchiuderci in gabbie controllate da remoto sempre più piccole.

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