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Israele e il terrorismo

Nel suo predicozzo del 17 aprile Adrian Weiss afferma che se uno reagisce è difesa. Ma allora i primi ad avere il diritto di difendersi sono i palestinesi. Ma a loro questo diritto sacrosanto viene negato, con tanto di accusa di terrorismo e sanzioni varie per i palestinesi ed elogi e premi per Israele, e questo perché l’invasore e occupante, ovvero Israele, “è uno dei nostri”. E guai ad aiutare i palestinesi o criticare Israele.

Vorrei dirlo ben chiaro: Israele è come il bandito che è entrato a casa vostra con la forza e con l’intenzione di sopprimervi e di impadronirsi della vostra casa e dei vostri beni. Ma se tentate di scacciarlo lui ha il diritto di difendersi? No, perché lui è l’attaccante, lui vi sta attaccando, ogni sua mossa fa parte del suo piano criminale. Dunque il bandito è in posizione assolutamente illegale e ha solo il diritto di arrendersi, chiedere scusa, pagare i danni e andarsene. Invece, invertendo la realtà, la propaganda israeliana e certa stampa occidentale presenta Israele come la vittima (l’Olocausto, la terra promessa da Dio, il terrorismo, il cattivo Iran, l’incivile Islam ecc.) e i palestinesi come gli attaccanti (il 7 ottobre). Ricordo che Israele è nato con il terrorismo (Haganah, Irgun, banda Stern, Spec. Night Squad, Unità 101 ecc.) e ancora oggi utilizza il terrorismo e la violenza alla grande (dottrina Dahiya). Gaza è solo un episodio, gravissimo, ma non l’unico nella storia del sionismo e di Israele. Per ottenere la pace in Medio Oriente bisogna aiutare il popolo della Palestina a sconfiggere il teocratico regime sionista che l’opprime e che vuole appropriarsi con la forza e l’inganno del suo territorio.