Riferendomi allo stato delle finanze cantonali e comunali; nella fattispecie del Comune Gambarogno. La situazione finanziaria dei due Enti è assai precaria. Incomincio da quella cantonale: con le cinque modifiche apportate per una riforma fiscale, tra riduzioni varie delle aliquote d’imposta del reddito sul capitale previdenziale, la riforma in ambito di successione e donazione e l’aumento deducibile forfettario per spese professionali, il Dfe vorrebbe rendere più moderno il sistema fiscale e soprattutto renderlo concorrenziale rispetto agli altri Cantoni.
Preoccupa la riforma e non ha lasciato noncuranti taluni Comuni e non proprio piccoli; infatti sussiste già una minaccia di referendum agli Enti Locali; vedi effetto del gettito fiscale discendente - minori entrate quindi - Case per Anziani - Mezzi Pubblici - Cure a Domicilio.
Passando ai conti di Gambarogno, mi sento un po’ “un Patriota” che cerca di sensibilizzare i cittadini su promesse fatte e non mantenute da persone favorevoli all’allora progetto, però mantengo un dignitoso riserbo. Si è parlato di uno squilibrio delle finanze, viziato da un problema strutturale – boh! – ma quello che fa acqua è il porto in edificazione al “Sass di Sciatt”; un buco che non sarà mai colmato e sarà un mattone o forse meglio un peso per le prossime generazioni. Tra l’altro ne esiste già uno a Magadino (alle Bolle) che funziona e con posti ancora liberi.
Al di là dall’essere stato in favore o no della fusione – a quel tempo iniziava appunto questa fobia aggregativa – ogni Comune amministrava più coscientemente le situazioni del proprio paesello – magari anche con un certo egoismo, finalizzando al bene comune.
D'accordo essere solidali con altri Comuni meno fortunati, allora sono state vendute lucciole per lanterne – eravamo forse distratti ma proprio scemi no – sembrava poi che con il contributo con relativo apporto di un determinato comune nel nuovo Municipio, avrebbe rappresentato una manna dal cielo... che alla fine si erano rilevati solo... debiti.